C’è anche il comune di Tortorici tra le parti civili costituite ed ammesse nel maxi processo che si è aperto questa mattina all’aula bunker del carcere di Gazzi a Messina per 97 imputati nell’ambito dell’operazione “Nebrodi” condotta della Dda di Messina che ha scoperto una truffa milionaria all’Ue che ha portato nelle casse dei clan milioni di euro di fondi europei. Di fronte al collegio del Tribunale di Patti, presidente Scavuzzo, a latere La Spada e Vona, col processo celebratosi a Messina per ragioni di organizzazione logistica, l’accusa è rappresentata dal procuratore aggiunto Vito Di Giorgio e dai pm Fabrizio Monaco, Francesco Massara e Antonio Cerchietti. In aula la prima udienza è servita per la presentazione di alcune eccezioni preliminari e per la deposizione di alcune costituzioni di parte civile. Quella del comune di Tortorici, deliberata dalla commissione strordinaria che amministra l’ente dopo lo scigolimento per mafia seguito proprio all’operazione Nebrodi (tra gli imputati anche l’ex sindaco Galati Sardo) è stata affidata alla difesa dell’avvocato prof. Corrado Rizzo. Presentate quindi stamani anche le costituzioni di parti civili delle associazioni Libera e Centro Studi Pio La Torre e dell’Agea, mentre è stata rigettata la richiesta di costituzione di Legambiente Sicilia. Già costituite parti civili sin dall’udienza preliminare, l’imprenditore Carmelo Gulino, le associazioni Addiopizzo di Messina, Aciap di Patti, Acis di Sant’Agata Militello, Rete per la legalità di Barcellona, Sos Impresa, Solidaria, A.o.c.m., Fai antiracket e l’assessorato regionale territorio e ambiente e l’ente Parco dei Nebrodi.
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