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Ospedale e punto nascita, i sindaci: “Basta promesse dalla Regione, ora risposte concrete”.

Si sono detti pronti ad “alzare i toni” del confronto politico i sindaci del territorio dei Nebrodi, chiedendo formalmente al Presidente della Regione Nello Musumeci ed all’assessore alla salute Ruggero Razza di potersi guardare in faccia, a Sant’Agata o a Palermo, e chiarire una volta per tutte cosa s’intende fare concretamente per salvare gli ospedali di Sant’Agata Militello e Mistretta. E’ quanto emerso ieri nel corso di una partecipata assemblea dei sindaci dei distretti sanitari 31 e 29 di Sant’Agata e Mistretta nel quale è venuta fuori una latente insoddisfazione da parte di tutti i rappresentanti delle amministrazioni comunali per la mancata attuazione degli impegni più volte assunti per salvaguardare il diritto alla salute delle popolazione locale.

Sul piatto non solo la questione della riattivazione del punto nascita dell’ospedale di Sant’Agata, certamente tra le cose più urgenti, ma anche la necessità di dare piena attuazione a quanto previsto dall’atto aziendale nell’ultima riorganizzazione della rete ospadaliera, in termini di dotazioni organiche e strutturali che ridianmo dignità ai servizi ospedalieri così come spetta per sacrosanto diritto alla popolazione nebroidea. Sono state quindi raccolte le delibere già adottate da ciascuna giunta comunale per la costituzione della delegazione permanente dei sindaci, composta da 3 rappresentanti dei comuni del distretto santagatese e 2 del distretto di Mistretta,  che chiederanno di istituzionalizzare un tavolo di confronto periodico con la Regione siciliana.

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