Con una nota pubblicata in serata sulla propria pagina Facebook, l’assessore regionale alla salute Ruggero Razza (nella foto il sopralluogo nel marzo 2020 a Sant’Agata) interviene sulla questione della chiusura del punto nascita di Sant’Agata Militello, più che mai al centro del dibattito in questi giorni dopo la tragedia del bimbo nato prematuro e morto in autostrada mentre i genitori tentavano tentavano da Mistretta di raggiungere l’ospedale di Patti.
“Dovrebbe essere a tutti noto – anche a chi dice falsità da giorni, pur ricoprendo ruoli istituzionali – che la materia dei punti nascita è disciplinata a livello nazionale- attacca Razza -. La Sicilia, nel 2019, ha chiesto la deroga per mantenere in vita il punto nascita di Sant’Agata di Militello. Non si sa per quale ragione, pur citandola nel corso del proprio parere, l’organismo nazionale ministeriale nega di averla ricevuta. Questo è un piccolo mistero, ma non ha avuto alcuna valenza perché il comitato ha espresso comunque il suo parere con una motivazione che non abbiamo condiviso come Regione e si è espresso negativamente.
Non è vero, come sostiene il Comitato che il “disagio orografico” sia “modesto” e non mi convincono neppure i rilievi sul difficile approvvigionamento del personale – aggiunge l’assessore regionale -. È una visione “ragionieristica” che non tiene conto della circostanza, banale, secondo la quale se per anni tieni in sospeso un reparto sarà difficile trovare personale disponibile a scommettersi di fronte alla incertezza.
A fronte di questa decisione, formalmente comunicata dal Ministero della Salute, abbiamo deciso di andare comunque avanti per cercare di ottenere la revisione di questo parere nazionale. La decisione non è (nè poteva essere) della Regione. Qualche cialtrone che circola sulla rete – conclude Razza – farebbe bene a chiedere scusa. Noi andremo avanti nel difendere la nostra posizione in ogni sede”.