La Corte d’appello di Catania ha assolto l’ex presidente della Regione Siciliana, Raffaele Lombardo, per concorso esterno all’associazione e corruzione elettorale. La Corte ha assolto Lombardo dall’accusa di concorso esterno perché il fatto non sussiste e da quella di reato elettorale aggravato dall’avere favorito la mafia per non avere commesso il fatto.
La pronuncia di appello segue la sentenza emessa dalla Cassazione che aveva annullato con rinvio la precedente pronuncia da altra sezione della stessa Corte d’appello catanese del 2017 che aveva assolto Lombardo dall’accusa di concorso esterno in associazione mafiosa ma lo aveva condannato a due anni (pena sospesa) per corruzione elettorale alle regionali 2008, aggravata dal metodo mafioso, senza intimidazione e violenza.
In primo grado, invece, nel 2014 al termine del rito abbreviato, il Gup Marina Rizza lo aveva condannato a sei anni e otto mesi.
«La sentenza emessa dalla Corte di Appello di Catania restituisce finalmente serenità non solo a Raffaele Lombardo e ai suoi familiari, ai quali rivolgo un pensiero di affetto e amicizia, ma anche all’Istituzione che ha guidato – ha commentato il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci – . Bisogna avere rispetto delle sentenze e fiducia nella giustizia. Guai quando la giustizia invade il campo della politica e viceversa».