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Scuole chiuse a Messina, il Tar stoppa De Luca. Il comitato ricorrente difeso da due avvocati santagatesi

Con ordinanza presidenziale emessa oggi, la terza sezione del  Tar di Catania ha sospeso l’efficacia dell’ordinanza sindacale emessa dal primo cittadino di Messina Cateno De Luca che prevedeva la chiusura delle scuola nella città dello Stretto fino al 23 gennaio. Gli alunni della città di Messina dovranno dunque tornare in classe da domani.

L’istanza cautelare era stata presentata dal comitato “Scuola in presenza” di Messina, rappresentato al Tar dagli avvocati santagatesi Nicola Marchese ed Aurelio Rundo con l’avvocato messinese Armando Hyerace.

Secondo quanto evidenziato dal presidente del Tar, sulla scorta di quanto già accaduto in Campania, il Comune di Messina è, allo stato, ancora “zona gialla”. L’art. 1, quarto comma, del decreto legge n. 111/2021, convertito in legge n. 133/2021, consente eventuali interventi in deroga – sino al 31 marzo 2022  nelle Regioni e Province autonome solo per le “zone rosse” e sussistendo le ulteriori condizioni specificate nella disposizione.

Non appare possibile fare riferimento alle difficoltà della situazione ospedaliera, cui deve porsi riparo mediante adeguate misure di natura amministrativa (con l’eventuale incremento dei posti letto o il trasferimento di pazienti che, in ipotesi, non possano essere accolti in terapia intensiva), avendo il governo nazionale, quanto alla gestione dell’emergenza covid in ambito scolastico, adottato atti aventi forza di legge che non possono essere disconosciuto dal giudice amministrativo, privo – come è noto – di qualsivoglia forma di legittimazione politica.

Atteso che, in difetto di una tutela cautelare immediata, la parte ricorrente vedrebbe in concreto pregiudicato il suo diritto alla tutela giurisdizionale, la richiesta di decreto presidenziale deve essere accolta, sebbene con esclusivo riferimento alla sospensione dell’ordinanza contingibile e urgente del Comune di Messina n. 311 in data 9 gennaio 2022. La decisione collegiale di merito è stata quindi rinviata alla camera di consiglio del 9 febbraio 2022.

“Siamo estremamente soddisfatti per il risultato ottenuto dal nostro ricorso. Il Covid ha già messo a dura prova i nostri figli, privandoli della socialità scolastica, nella quale si forma la loro personalità. Abbiamo visto e patito con loro fin troppo – scrive il presidente del comitato Scuola in presenza di Messina, Cesare Natoli – . La scuola non può più essere sacrificata sull’altare dell’isteria e del facile consenso. Sul piano giuridico, il TAR Catania ha affermato (come già il TAR Campania) che la fattispecie in esame è già normata a livello nazionale con disposizioni di rango primario e non residua spazio per ulteriori interventi contingibili e urgenti, avendo il legislatore nazionale previsto l’adozione di misure specifiche per il contesto scolastico. Il TAR aggiunge anche che “non appare possibile fare riferimento alle difficoltà della situazione ospedaliera, cui deve porsi riparo mediante adeguate misure di natura amministrativa (con l’eventuale incremento dei posti letto o il trasferimento di pazienti che, in ipotesi, non possano essere accolti in terapia intensiva)”.

Foto di repertorio 2020

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