Tornare alle lezioni in presenza, alla scadenza dell’ordinanza sindacale che prevede il ritorno in classe per lunedì 17 gennaio, o allungare ulteriormente la chiusura delle scuole anche in considerazione dell’applicazione della zona arancione ?
E’ questo il dilemma col quale i sindaci dei comuni, tra cui anche Sant’Agata Militello, dichiarati zona arancione a partire da domani sabato 15 gennaio fino al 26 gennaio, si stanno confrontando in queste ore, tenendo conto dell’interlocuzione con i dirigenti dei vari istituti sulla situazione contagi in ambito scolastico e allo stesso tempo delle pronunce dei tribunali amministrativi che, in altri ambiti territoriali come a Messina, ha annullato le ordinanze sindacali di chiusura delle scuole.
Stamattina il sindaco di Sant’Agata Militello Bruno Mancuso ha inoltrato quindi una richiesta formale di parere al dipartimento di prevenzione dell’Asp5 , vincolante secondo le misure attualmente in vigore, sulla sussistenza o meno delle condizioni per la proroga della chiusura delle scuole e l’attivazione della didattica a distanza. La risposta si attende nelle prossime ore.
Allo stato attuale, lo ricordiamo, l’ordinanza n°1 del 7 gennaio 2022 del presidente della Regione Siciliana prevede la possibilità “nei territori dichiarati zona rossa o zona arancione, ed in circostanze di eccezionale e straordinaria necessità dovuta al rischio estremamente elevato di diffusione del virus nella popolazione scolastica, previo parere tecnico sanitario obbligatorio e conforme dell’Asp territorialmente competente, il sindaco può adottare provvedimenti di sospensione, totale o parziale, delle attività didattiche, con conseguente adozione della Dad secondo i protocolli in vigore e per un periodo non superiore a 10 giorni”.
Analogamente nell’ultimo provvedimento dell’assessorato regionale, che aveva disposto la riapertura delle scuole a partire dal 14 gennaio, era esplicitata la possibilità di “adottare la Dad in coincidenza con situazioni di straordinaria elevazione del rischio infettivo, sempre sulla base della conoscenza dei dati sanitari”.
Decisivo per la ripresa o meno delle attività in presenza sarà dunque l’esito del parere rilasciato dall’Asp cui si sono rivolti anche altri sindaci dei comuni del comprensorio dichiarati zona arancione.
Foto in copertina, di repertorio 2020