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Dal prossimo anno allo “Sciascia-Fermi” al via la sperimentazione del liceo quadriennale

Il Liceo “Sciascia-Fermi” di Sant’Agata Militello potrà avviare nel prossimo anno scolastico la sperimentazione del liceo quadriennale.

Quello santagatese, infatti, figura al terzo posto, primo in provincia, tra i 29 istituiti scolastici superiori siciliani (cento in Italia) che potranno avviare il nuovo percorso di studi previsto dal piano di ampliamento proposto a dicembre dal ministero, nell’ambito degli obiettivi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.

Con il liceo quadriennale gli studenti avranno la possibilità di completare il percorso in quattro anni anziché negli attuali cinque, nulla togliendo alle conoscenze e alle competenze tradizionali, ma anzi implementando le competenze. Non verrà ridotto il monte ore previsto dal curriculum quinquennale di un liceo, né saranno alterati i nuclei fondanti.. Nel primo biennio sarà assicurato l’insegnamento di tutte le discipline previste dall’indirizzo di studi di riferimento, compreso l’insegnamento trasversale dell’Educazione civica, facendo ricorso alla flessibilità didattica e organizzativa, alla didattica laboratoriale, all’adozione di metodologie innovative, alla didattica digitale. Nel secondo biennio il percorso assumerà una curvatura biomedica puntando all’implementazione delle materie Stem, delle competenze logiche e comunicative.

La formazione sarà organizzata in modo da potenziare la didattica laboratoriale innovativa, facendo partire dalla consapevolezza dei testi e della ricerca, puntando sulle strategie e-learning, internazionalizzando il percorso ricorrendo alla metodologia CLIL. Particolare riguardo verrà dato all’acquisizione di competenze circa i nuclei fondanti del diritto costituzionale italiano e comunitario.

“Non è un anno tolto allo studio, ma un passo più veloce per tenere quello dei tempi, tempi del digitale e della transazione ecologica”, ha detto la dirigente Larissa Bollaci, felice per il successo riscosso.

“Sicuramente comporterà tanto lavoro organizzativo, ma sarà uno stimolo per i docenti che dovranno rinnovare e organizzare la didattica in modo completamente diverso da quanto programmato fino ad ora, e lo sarà per gli alunni che dotati di una forte motivazione intraprenderanno un percorso innovativo e già a 18 anni potranno accedere all’università”.

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