Sabato 29 gennaio nell’ambito del progetto “Costituzione e Lavoro – Di lavoro si deve vivere, non morire!”, già selezionato a partecipare alla fase finale del concorso nazionale: “Dalle aule parlamentari alle aule di scuola. Lezioni di Costituzione”, indetto dal MIUR, dal Senato della Repubblica e dalla Camera dei Deputati, le docenti Mariangela Gallo e Domenica Rando hanno organizzato un incontro con Carlo Soricelli, presidente dell’Osservatorio nazionale di Bologna, morti sul lavoro, per parlare di “morti bianche”
Carlo Soricelli, pittore e scultore, dal 2008 coordina con attività volontaria il blog (http://cadutisullavoro.blogspot.it) che si occupa di morti sul lavoro.
Il suo intervento ha toccato molti punti: dal numero di vittime nel 2021, alla mancanza di sicurezza nei luoghi di lavoro, all’ultima grande tragedia che ha causato la morte di Lorenzo Parelli.
Carlo Soricelli chiarisce che: “Nel 2021 sono morti 1.404 lavoratori per infortuni sul lavoro, di questi 695 sui luoghi di attività (+18% rispetto all’anno 2020), mentre i rimanenti ‘in itiniere’, vale a dire nel tragitto verso o dal posto di lavoro, e va sottolineato come l’anno scorso ci sia stato il fermo di molte attività produttive per l’emergenza Covid”.
Soricelli a malincuore afferma che – rispetto al 2008, anno di apertura dell’osservatorio, l’aumento dei morti sui luoghi di lavoro è del 9%. “In questi 14 anni non c’è stato alcun miglioramento, nonostante lo Stato attraverso i suoi Istituti abbia speso miliardi di euro per la sicurezza”.
C’è inoltre: “una miriade di artigiani o di loro dipendenti che perdono la vita lavorando. E ricordiamoci anche di poliziotti, carabinieri e vigili del fuoco che non sono assicurati dall’Inail”. I morti sul lavoro over 60 sono oltre il 20% del totale, soprattutto in agricoltura, in edilizia e tra gli artigiani. Non si possono far svolgere lavori pericolosi a lavoratori anziani”.
Molte categorie di lavoratori non sono assicurati dall’ Inail e quindi non tutti gli infortuni mortali vengono rilevati. Inoltre ci sono i casi del lavoro in nero, anche questi ovviamente non stimati dai dati Inail. La categoria con più decessi è l’agricoltura: 30,22% del totale dei casi e di questi ben il 75% ha riguardato lavoratori schiacciati dal trattore (158 in tutto a morire così, e l’età varia dai 14 agli 88 anni).
Ma, prosegue Soricelli, “ci sono anche molti giovani ventenni a morire sul lavoro, soprattutto precari, che hanno perso la vita nel 2021. Certamente la morte di Lorenzo Parelli ha scioccato l’opinione pubblica, perché non si può morire a 18 anni mentre ci si sta formando”.
Alla domanda cosa si può fare per limitare questa grande tragedia, Soricelli risponde: “trattare il tema della sicurezza a scuola, affinché i giovani, futuri lavoratori, entrino nel mondo del lavoro con la piena consapevolezza che di lavoro si deve vivere, non morire! Le docenti hanno voluto fortemente questo incontro, perché solo attraverso questi laboratori didattici i giovani entrano pienamente nel tema trattato. La professora Mariangela Gallo puntualizza: “Le tematiche che propongo ai discenti sono questioni all’ordine del giorno della vita quotidiana. La scuola è un’agenzia educativa e come tale ha il compito di offrire alle studentesse ed agli studenti opportunità di conoscenza e confronto, affinché la formazione miri alla piena consapevolezza dei diritti e dei doveri del cittadino.”
La professora Domenica Rando aggiunge:” la soddisfazione più grande è stata vedere la serietà e la curiosità dimostrata dalle studentesse e dagli studenti coinvolti nell’attività. Le domande nei confronti dell’interlocutore hanno toccato più punti, ciò ci ha soddisfatte poiché ci ha dato un feedback positivo sul nostro operato”
Durante l’incontro in modalità sincrona il gruppo di lavoro ha proiettato due filmati in cui gli studenti Marco Fallica, Mattia Reale, Flavia Aquila e Veronica Fiumara, della IIA Informatica, hanno voluto dedicare una lettera immaginaria a Lorenzo Parelli.
Comunicato Stampa