A partire dalla tarda serata di giovedì 10 febbraio anche sui paesi della zona tirrenico nebroidea si è registrata una cospicua caduta di cenere vulcanica prodotta dall’attività eruttiva dell’Etna che nel tardo pomeriggio era passata da stromboliana a fontana di lava con l’emissione di una nube di cenere lavica alta circa 10 chilometri.
Secondo il comunicato diffuso dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Osservatorio Etneo delle ore 23:19 di giovedì, la fontana di lava al Cratere di Sud-Est è cessata.
La nube eruttiva prodotta dall’attività, alta circa 8000 mslm., si disperde nel settore occidentale del vulcano. Il flusso lavico prodotto dall’attività in corso al Cratere di Sud-Est appare ancora alimentato ed il fronte si attesta alla quota di circa 2700 m slm. L’ampiezza media del tremore vulcanico, dopo aver raggiunto il valore massimo alle ore 21:00 UTC, ha subito una rapida diminuzione riportandosi nel livello medio.
Attualmente tale parametro mostra una tendenza ad un ulteriore decremento. Il centroide delle sorgenti del tremore vulcanico rimane localizzato nell’area del Cratere di Sud Est ad una elevazione di circa 2900 m sopra il livello del mare. Contestualmente anche l’attività infrasonica ha subito un rapido decremento sia nel numero degli eventi che nell’ampiezza.
La rete tilt ha mostrato variazioni contenute entro pochi microradianti durante l’attività di fontana di lava. Nessuna variazione significativa è invece stata osservata nelle serie temporali della rete GNSS.
Comunicato e Foto: Ingv Vulcani