I Sindaci dei Nebrodi e della provincia di Messina tutta in rivolta dopo l’esclusione dei progetti proposti dai singoli comuni dai “Piani Urbani Integrati” della Città metropolitana per i fondi del Pnrr nell’ambito dell’inclusione sociale.
Nei mesi scorsi i comuni erano stati sollecitati alla presentazione di schede tecniche per ambire a finanziamenti fino a 740 mila euro per i centri con meno di 10 mila abitanti e 2 milioni per quelli più grandi, ma di fatto cancellati nella distribuzione di 132 milioni per soli 11 progetti, gran parte dei quali nella Città di Messina.
Ieri i 107 sindaci della provincia hanno interloquito in video conferenza col commissario straordinario della Città metropolitana Leonardo Santoro, rappresentando il forte disappunto per la totale assenza di interlocuzione istituzionale. Dall’assemblea dei sindaci dell’Area Interna Nebrodi, riunita al castello “Gallego” di Sant’Agata Militello, sono emerse posizioni più o meno forti. Da una parte l’auspicio alla modifica della determina del commissario metropolitano, inserendo i progetti già pronti di ciascun comune, dall’altra, la richiesta di revoca in autotutela della determina e la proposizione di un nuovo piano cumulativo, alla cui eventuale esclusione si dovrebbe far fronte con il ricorso giudiziario. Prossimo round il 1° aprile con la conferenza metropolitana a Messina.
“Sono stati cancellati nella distribuzione di 132 milioni, a vantaggio della Città di Messina che ha tenuto per se il grosso dei progetti e quindi dei finanziamenti”, denuncia il sindaco di
Naso Gaetano Nanì. “Daremo battaglia fino a quando non verra’ ripristinata una equità istituzionale. Siamo stati discriminati – conclude Nani’ – e chiediamo l’immediato intervento del presidente della Regione Musumeci. I nostri comuni non meritano di morire nell’indifferenza generale”.