Botta e risposta sul punto nascita dell’ospedale di Sant’Agata Militello, su cui si è tornato ad accendere il dibattito a seguito della nota del Ministero della Salute che aveva richiamato la responsabilità della Regione Siciliana ad esprimersi sulla programmazione della rete dei punti nascita, sottolineando l’importanza di quello santagatese per il bacino di riferimento dei Nebrodi.
In serata è arrivata la nota dell’Assessore regionale alla Salute Ruggero Razza.
“Sul punto nascita di Sant’Agata di Militello si gioca con le parole. Il Ministero, che ha finora negato la deroga all’apertura – sostiene giustamente che la programmazione compete alla Regione e che, poi, Roma valuta la presenza di tutte le condizioni di apertura previste dalla legge”, scrive Razza. “Siccome il governo regionale non ha nulla da aggiungere rispetto a quanto già fatto, facciamo parlare ancora una volta i fatti: lunedì riproporremo la richiesta di deroga e vediamo quale sarà la risposta. Se ci verrà chiesto di chiudere un altro punto nascita sopra i 500 parti o se sarà negata la deroga, avremo raccontato ai cittadini la verità. Ma smentire un documento con cui viene negata la deroga assieme agli altri sotto soglia è davvero un modo inutilmente ostile di definire la realtà”, conclude l’assessore evidenziando di voler fare “chiarezza sull’interpretazione data dalla nota giunta dal ministero della Salute nei giorni scorsi”, dal sindaco di Sant’Agata Bruno Mancuso che ne aveva sollecitato un confronto urgente a nome dei sindaci del distretto sanitario.
A stretto giro è quindi giunto il commento del sindaco Bruno Mancuso.
“Apprezziamo la disponibilità manifestata dall’Assessore regionale alla salute, Avv. Ruggero Razza, a riproporre la richiesta di deroga al Ministero della Salute per la riapertura del punto nascita dell’ospedale di Sant’Agata Militello”, scrive Mancuso. “Riteniamo, però, che molto dipenda dalla convinzione con cui questa richiesta viene formulata, e dall’accuratezza dei dati proposti a supporto, circa il volume di attività del reparto, il numero potenziale dei parti di donne provenienti dal bacino d’utenza santagatese, che si avvicina ai 700 annui, ed ancora la geo localizzazione e il disagio orografico del territorio, le caratteristiche dei collegamenti con i comuni dell’entroterra, i tempi di percorrenza, la garanzia della completezza dell’organico”.
“In ragione di tutto ciò pochi giorni fa, proprio a seguito della nota inviata dal Direttore generale della programmazione sanitaria del Ministero della Salute, dott. Andrea Urbani, insieme ai sindaci dei distretti sanitari 31 e 29 dei Nebrodi abbiamo inviato un nuovo sollecito per un confronto con l’assessorato regionale, tornando a chiedere l’inserimento nella rete dei punti nascita siciliani di Sant’Agata Militello, affinché questo diritto venga finalmente concesso alla popolazione del distretto più popoloso della provincia. Riteniamo decisiva e ci aspettiamo, quindi, soprattutto determinazione da parte del Governo Regionale, senza riserve né esitazioni“.
Foto di copertina: marzo 2020