Il Tar di Catania ha confermato lo stop alla sfiducia del sindaco di Militello Rosmarino, Salvatore Riotta, votata il 1° marzo scorso da sei consiglieri comunali in carica.
I giudici della prima sezione del Tar catanese hanno infatti rigettato l’istanza cautelare avanzata dagli stessi sei consiglieri, che chiedevano la sospensione del provvedimento con cui la dirigente del dipartimento regionale enti locali, Margherita Rizza, comunicò di non poter dar seguito alle procedure di decadenza ritenendo insufficienti i sei voti favorevoli alla sfiducia sugli otto consiglieri in carica. Secondo l’amministrazione regionale, infatti, il quorum dei due terzi (7/10) necessario alla sfiducia va calcolato sull’originario plenum di dieci consiglieri assegnati dalla legge.
A una sommaria cognizione propria della fase cautelare, le censure dedotte non presentano profili di fumus boni iuris, hanno scritto i giudici del Tar, secondo cui rientra nella sfera di attribuzioni dell’Assessorato regionale delle Autonomie Locali, che deve procedere al commissariamento, la verifica della sussistenza dei presupposti normativamente previsti e che nel caso in esame, non appare sussistere la lamentata lesione delle prerogative dell’organo consiliare, in quanto la mozione di sfiducia avrebbe potuto essere votata dal quorum necessario per legge (7 consiglieri sui 10 assegnati), essendo in carica otto consiglieri.
Il comune di Militello Rosmarino era costituito in giudizio con l’avvocato Emidio Riolo mentre i consiglieri comunali ricorrenti erano rappresentati dall’avvocato Rosario Ventimiglia.