Scontro dialettico innescato dal duro attacco rivolto alla maggioranza da quattro colleghi di opposizione più i tre indipendenti in merito alla mancata convocazione delle sedute aperte richieste.
Questo il documento firmato dai consiglieri Recupero, Starvaggi, Brancatelli, Puleo, Sanna, Alascia e Franchina.
“Nella giornata dell’ 1 agosto 2022, in sede di conferenza dei capigruppo tenutasi nell’aula consiliare, è stato manifestato in un documento il diniego da parte dei consiglieri di maggioranza, rappresentati dai rispettivi capigruppo, alla richiesta di convocazione di un consiglio comunale aperto su questioni di fondamentale importanza per la nostra comunità – quali l’emergenza loculi e la privatizzazione del cimitero, nonché i lavori di completamento del porto, richiesta che era stata avanzata da parte dei sette consiglieri comunali di minoranza ed indipendenti.
Riteniamo che questo inspiegabile diniego e la fuga da ogni confronto pubblico siano sintomi di chi, consapevole degli insuccessi dell’amministrazione in carica, che fedelmente sostiene, sfugge al confronto con la realtà, nascondendo il fallimento di oltre 4 anni di mandato amministrativo.
Leggendo le motivazioni ufficiali, prive di fondamento giuridico e fattuale, si può evincere la vera motivazione del diniego: è molto probabile che la maggioranza, consapevole del pessimo operato dell’amministrazione che sostiene su Porto e Cimitero, e delle temerarie e irragionevoli modalità con cui vorrebbero continuare, voglia nasconderlo ai cittadini. Costoro confidano ancora una volta di fare confusione, allontanando da sé le pesanti responsabilità, nella speranza di evitare fino alla fine il contraddittorio. Ma il bavaglio a un istituto di democrazia diretta, oltre a essere indice di cattiva amministrazione, è una grande scorrettezza non tanto nei confronti dei consiglieri proponenti, quanto piuttosto nei confronti dei cittadini, che ci hanno votato e li hanno votati.
Principi fondamentali come la trasparenza, la democrazia e la partecipazione, che dovrebbero governare qualsiasi res pubblica e che avrebbero dovuto essere bandiera della maggioranza consiliare e dell’amministrazione in carica, ancora una volta sono stati calpestati.
Una maggioranza consiliare che, per l’ennesima volta, ha scelto di chiudersi a riccio: nessuna condivisione né confronto non solo con noi consiglieri di minoranza ed indipendenti, ma persino con i cittadini, per i quali invece sarebbe l’occasione giusta per essere resi edotti su temi fondamentali che riguardano il nostro paese e dare il proprio contributo. Una sostanziale incapacità di confrontarsi e la volontà costante di sottrarsi al dialogo.
Che democrazia c’è, dunque, oggi a Sant’Agata? Sono in molti a chiederselo. Ci auguriamo dunque che i colleghi consiglieri di maggioranza, piuttosto che provare a fare da scudo alle scelte dell’amministrazione, si ravvedino nella propria posizione ed accettino il confronto con la città.Da parte nostra, in ogni caso, non faremo di certo venire meno, in questi ultimi mesi di mandato amministrativo, il nostro impegno nella proposizione di idee e progetti utili, nell’esclusivo interesse di Sant’Agata”.
A stretto giro è arrivata la replica firmata dai capigruppo Rosalia Zingale e Salvatore Zingales.
“Le dichiarazioni dei consiglieri di opposizione sono incomprensibili e contraddittorie. Prima attaccano il Presidente del Consiglio per presunti ritardi nella convocazione della conferenza dei capigruppo e poi, in seduta, chiedono il rinvio della stessa. La verità è che nessuno sfugge da nulla, in quanto è stato ritenuto che le questioni potessero essere trattate in una seduta consiliare ordinaria. Quindi, appare evidente che chi scappa dal confronto è proprio l’opposizione!. Il consiglio comunale non è un’agora’, ma un luogo di confronto tra consiglieri comunali eletti dai cittadini per essere rappresentati”.