Celebrato come tradizione il 4 novembre anche a Sant’Agata Militello il Giorno dell’Unità Nazionale e Giornata delle Forze Armate, in cui l’Italia ricorda l’Armistizio di Villa Giusti – entrato in vigore il 4 novembre 1918 – che consentì agli italiani di rientrare nei territori di Trento e Trieste, e portare a compimento il processo di unificazione nazionale iniziato in epoca risorgimentale.
Organizzata come sempre dal Comune di Sant’Agata Militello insieme alla locale sezione dell’UNUCI, la celebrazione ha visto la Santa Messa al Duomo, officiata da padre Mario Raneri, e quindi l’omaggio al monumento dedicato ai Caduti di tutte le guerre in piazza Crispi con la deposizione della corona di fiori da parte del sindaco.
Presenti il sindaco Bruno Mancuso, i vertici delle forze dell’ordine del territorio con il Maggiore Marco Propseri, comandante della Compagnia Carabinieri di Sant’Agata Militello ed il Luogotenente Rocco Sisto, comandante della Stazione dell’Arma, il dott. Alessandro La Guidara, dirigente del Commissariato di Polizia, l’Ispettore Capo Massimiliano Fiasconaro, comandante della Polizia stradale, il Sottotenente Stefano Romeo, comandante della Tenenza della Guardia di Finanza, il Primo Luogotenente Giuseppe Biondo della Guardia Costiera, insieme al personale della Polizia locale.
Schierati anche i rappresentanti del circolo UNUCI, Unione Nazionale Ufficiali in congedo d’Italia, presieduto da Salvatore Caputo, e delle associazioni combattentistiche locali, Associazione Nazionale Carabinieri, Associazione Nazionale Polizia ed Associazione Nazionale Finanzieri D’Italia. A partecipare alla sentita cerimonia anche alcune scolaresche santagatesi.
Il 4 novembre terminava la Prima Guerra Mondiale. Per onorare i sacrifici dei soldati caduti a difesa della Patria il 4 novembre 1921 ebbe luogo la tumulazione del “Milite Ignoto”, nel Sacello dell’Altare della Patria a Roma. Con il Regio decreto n.1354 del 23 ottobre 1922, il 4 Novembre fu dichiarato Festa nazionale.
In questa giornata si intende ricordare, in special modo, tutti coloro che, anche giovanissimi, hanno sacrificato il bene supremo della vita per un ideale di Patria e di attaccamento al dovere: valori immutati nel tempo, per i militari di allora e quelli di oggi.