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Ospedale Sant’Agata e Giglio, opportunità o addio alla sanità pubblica? I NO dei sindacati, i nodi da sciogliere

Un’opportunità per avvicinare agli utenti dei Nebrodi prestazioni sanitarie specialistiche di cui necessitano e che fin qui non vengono erogate sul territorio, o viceversa un abbandono definitivo delle funzioni di servizio sanitario pubblico con un ripiegamento sommesso a vantaggio dei privati?

Quanto ed in che modo inciderà l’eventuale accordo sulle attività “ordinarie” del nosocomio santagatese, a cominciare dall’emergenza urgenza, già di per sè ridotte al lumicino a causa di carenze di personale e strutture, e sul personale in servizio? Quali saranno i vantaggi e/o gli svantaggi in termini di costi?

Sono tanti i nodi da sciogliere sulla questione di cui si sta dibattendo ormai da un mese, da quando è venuta fuori la notizia che la Fondazione “Giglio” di Cefalù e l’Asp di Messina hanno avviato il dialogo per portare all’ospedale di Sant’Agata Militello le attività chirurgiche degli specialisti di chirurgia generale, ortopedia e ginecologia del “Giglio”, sulla scorta di quanto già avviene da oltre un anno per urologia ed oculistico all’ospedale “Santissimo Salvatore” di Mistretta.

L’assemblea pubblica svoltasi ieri pomeriggio al castello “Gallego” di Sant’Agata Militello è quindi servita per ribadire la chiusura, già manifestata sin dall’origine della vicenda, da parte dei rappresentati sindacali alla convenzione. Il confronto organizzato da Cgil, Uil, Fials, Nursind e NursingUp, cui ha partecipato un folto pubblico, ha quindi riproposto i tanti dubbi su cui i sindacati hanno detto di volersi confrontare al più presto con l’assessore regionale alla salute Giovanna Volo, denunciando l’ulteriore volontà di disimpegno, a loro avviso, da parte dell’Azienda sanitaria pubblica dal territorio a tutto vantaggio della parte privata.

All’incontro erano presenti anche numerosi amministratori locali, sindaci del comprensorio e rappresentanti politici, tra cui il deputato regionale di Sicilia Vera Alessandro De Leo che ha garantito supporto alle iniziative dei sindacati, mentre il sindaco di Sant’Agata Bruno Mancuso ha specificato il proprio intendimento di “capire ed approfondire una proposta che non bocciamo a priori, ma che vale la pena valutare con le dovute procedure di concertazione”.

Unica sigla sindacale non presente la Cisl che oggi, con un comunicato a firma del segretario generale di Messina Antonino Alibrandi, ha chiarito. “Non ci siamo tagliati fuori, come Cisl stiamo attenzionando non solo quella struttura, ma tutti gli ospedali del territorio, compreso quello di Barcellona. Siamo dell’idea che vada aperta una riflessione complessiva con la deputazione ma soprattutto in Commissione Sanità. La questione, infatti, è legata complessivamente alla sanità regionale e del territorio dove va ridisegnata tutta la struttura operativa provinciale. C’è la necessità di fare fronte comune, senza fughe in avanti che non servono al territorio ma soltanto ad esasperare ancora di più le difficoltà. Stiamo lavorando con le nostre Federazioni dei Medici e della Funzione Pubblica per capire qual è la soluzione migliore, partendo da un presupposto: la sanità deve essere pubblica e deve dare riscontro al fabbisogno territoriale, potenziando anche le risorse umane».

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