Si trova ricoverata in gravi condizioni all’ospedale Cannizzaro di Catania, in prognosi riservata, Marta Merlino 36 anni originaria di Capo d’Orlando, dopo aver dato alla luce la propria figlioletta. La donna è stata trasferita d’urgenza all’ospedale Cannizzaro di Catania per uno shock settico dopo aver partorito all’ospedale di Patti l’11 gennaio 2023.
A riferire l’accaduto, il compagno Giuseppe Casella che, rappresentato dall’avvocato Massimiliano Fabio, ha presentato un esposto alla Procura della Repubblica di Patti da cui è scaturita la relativa indagine tuttora in corso.
Secondo quanto riferito alla donna si erano “rotte le acque” la mattina del 9 gennaio ed era stata accompagnata dal compagno al pronto soccorso dell’ospedale di Patti ed ha quindi ha partorito due giorni dopo con parto Cesareo.
Dopo la nascita della bambina, avvenuta alle 16.38 dell’11 gennaio 2023, la situazione è precipitata progressivamente. Da quel momento i familiari hanno potuto accedere al reparto in cui Marta era ricoverata e si sono subito accorti che qualcosa non andava: aveva la febbre, forti dolori all’addome, difficoltà a respirare, senso di nausea. Una condizione che si è acutizzata nella notte fra il 12 e il 13 gennaio quando lo stato di salute della signora è peggiorato visibilmente. I medici, però, hanno sempre rassicurato la paziente sostenendo che fosse tutto nella norma per una donna sottoposta a un parto cesareo.
Solo nella tarda mattinata del 13 gennaio è stato comunicato ai parenti che era stata riscontrata la presenza di un’infezione nella paziente per la quale le sarebbero stati somministrati degli antibiotici, ma alle 15.30 dello stesso giorno Marta MERLINO è stata trasferita d’urgenza all’ospedale Cannizzaro di Catania dove le è stato riscontrato uno stato di setticemia avanzata (shock settico) ed è stata sottoposta a un intervento chirurgico per l’estrazione di un ingente quantità di liquido infetto.
Ad oggi, la signora MERLINO è ricoverata in prognosi riservata nel Reparto di Terapia Intensiva post operatoria. La bambina, invece, dopo la somministrazione di antibiotici è stata dimessa dall’ospedale di Patti il 29 gennaio.
I familiari della donna hanno presentato un esposto-denuncia alla procura di Patti per chiedere che si faccia chiarezza sulle varie fasi del ricovero della loro congiunta nell’ospedale di Patti e si accerti se si siano verificate delle situazioni di negligenza da parte del personale sanitario del presidio ospedaliero.
“In questo momento l’unica cosa che voglio è giustizia – dice il compagno di Marta MERLINO, Giuseppe CASELLA – per Marta e per mia figlia che è stata privata della mamma fino ad oggi. Quando Marta è entrata al pronto soccorso di Patti non l’ho vista per due giorni. In ospedale si sono comportati in una maniera indecente e, quando mi è stato concesso di vederla dopo la nascita della bambina, era impaurita, scoraggiata, magra, con la febbre e gli occhi pesti. Ci dicevano che era normale perché aveva subìto il cesareo, ma noi vedevamo che andava sempre peggio. Loro, però, hanno ignorato il nostro richiamo d’aiuto e si sono accorti solo dopo due giorni dal parto che ormai Marta era in gravi condizioni”.
“Abbiamo presentato una querela denuncia alla procura della Repubblica di Patti –dichiara l’avvocato Massimiliano FABIO che assiste CASELLA e la madre di Marta MERLINO – abbiamo chiesto il sequestro delle cartelle cliniche relative ai giorni in cui la signora MERLINO è stata ricoverata nell’Ospedale di Patti, sappiamo che le indagini sono state avviate e a giorni nomineremo un nostro consulente. Secondo la nostra tesi ci sono evidenti profili di responsabilità da parte dei sanitari dell’Ospedale di Patti, sia nel ritardo del parto che nella gestione della paziente e nella cura della setticemia che è degenerata. Ci pare assurdo che nel 2023, in condizioni di salute ottimali, si possa ancora rischiare la vita per un parto”.
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