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Ospedale e sanità sui Nebrodi, partecipato consiglio aperto tra responsabilità passate, necessità immediate e prospettive future

Si è svolto in una gremitissima sala conferenza del castello “Gallego” la seduta straordinaria aperta del consiglio comunale di Sant’Agata Militello, convocata dalla presidente Monica Brancatelli su iniziativa della minoranza, per discutere sul delicato tema dei servizi sanitari sul territorio dei Nebrodi ed in particolare il futuro dell’ospedale di Sant’Agata Militello.

Ha risposto presente il o direttore generale dell’Asp di Messina Giuseppe Cuccì, che già lunedì scorso era stato in ospedale a confronto con medici e sindaci del territorio. In sala anche tanti medici, infermieri e personale dei servizi sanitari, il direttore del presidio Nino Giallanza e la dirigente del distretto sanitario Rosalia Caranna. Presente la deputazione messinese dell’Ars, dal presidente della commissione sanità Pippo Laccoto ai deputati Bernardette Grasso, Antonio De Luca, Pino Galluzzo e Calogero Leanza, ed il Senatore Nino Germanà.

Una ventina circa gli interventi che si sono succeduti per oltre tre ore e mezza di assemblea che per gran parte ha ricalcato la storia dei continui depauperamenti che di fatto hanno inesorabilmente ridotto al lumicino la funzionalità dell’ospedale. Dalla soppressione del punto nascita del 2019 alla cancellazione di servizi importanti come audiologia, dalle riduzioni di reparti come ortopedia e cardiologia ai problemi storici di chirurgia e pronto soccorso, è lunga le trama ripercorsa negli interventi dei vari rappresentanti politici presenti e di esponenti di associazioni e comitati civici. A prendere la parola, oltre alla parte politica, i rappresentati dei sindacati, esponenti delle associazioni e dei movimenti civici, gli stessi professionisti che operano in ambito sanitario.

Un dibattito, a tratti ai limiti dello scontro verbale, tra attribuzioni di responsabilità ed imputazioni per scelte strategiche e politiche del passato più o meno recente e rivendicazione di obiettivi raggiunti. Non potevano quindi mancare i passaggi, anche aspri, sulle vicende legate alla convenzione con il “Giglio” di Cefalù e sul nuovo avviso pubblico per l’acquisizione delle manifestazioni d’interesse che scadrà a fine marzo.

Al di là del lungo excursus e delle singole posizioni espresse, il messaggio che l’assemblea ha lanciato è quello della necessità di una salvaguardia dei livelli assistenziali che il territorio merita, la garanzia richiesta di servizi sanitari, ospedalieri e territoriali, imprescindibili e sacrosanti per tutti i cittadini, ancor di più in un’area nebroidea particolarmente svantaggiata in termini di collegamenti, principalmente per i comuni interni.

Un appello che il direttore generale dell’Asp Cuccì ha raccolto, assicurando impegno «per garantire prospettive di sviluppo di un’offerta sanitaria che il territorio reclama».

Il capogruppo di opposizione santagatese Paolo Starvaggi ha quindi lanciato l’istituzione di un «osservatorio permanente» sul rispetto del diritto alla salute costituzionalmente garantito sul territorio dei Nebrodi.

Proposta accolta con favore dallo stesso sindaco Bruno Mancuso il quale ha invitato l’assemblea cittadina e tutta la comunità dei Nebrodi ad essere unita e propositiva «per salvare l’ospedale ma perché siano garantiti i servizi per il fabbisogno di salute cui i cittadini hanno diritto senza essere discriminati rispetto ad altri».

Soddisfatta la presidente del civico consesso santagatese, Monica Brancatelli: «Ringrazio tutti per la fattiva e costruttiva partecipazione e mi auguro che la sanità nel nostro territorio abbia il rilevo che meriti e che il nostro ospedale possa ritornare ad essere fiore all’occhiello di tutto il nostro comprensorio».

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