A seguito di una complessa attività d’indagine diretta dalla Procura della Repubblica di Patti, gli agenti del Commissariato di pubblica sicurezza di Capo d’Orlando, coadiuvati da personale del Posto fisso di Tortorici, hanno dato esecuzione ad una ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal GIP del Tribunale di Patti dott. Ugo MOLINA, nei confronti di C.Z.G.C., classe 1988, residente in Capo d’Orlando.
Secondo la ricostruzione investigativa e gli elementi acquisiti nel corso delle indagini, il soggetto, in data 17.6.2024, in orario notturno, si sarebbe reso responsabile dell’incendio di un’autovettura (un fuoristrada), parcheggiata nel centro abitato di Tortorici, cospargendola di benzina prelevata da una bottiglia di plastica ed appiccandovi il fuoco con un accendino. Il mezzo risultava così completamente distrutto dalle fiamme.
Il soggetto attinto dalla misura cautelare, sempre secondo le indagini, avrebbe agito al fine di “convincere” due distinti nuclei familiari imparentati fra loro – ad uno dei quali apparteneva lo stesso proprietario del mezzo incendiato – a ritirare le precedenti denunce presentate nei confronti di altri soggetti, vicini di casa, con cui da tempo si era instaurato un contenzioso, con diversi processi penali tuttora pendenti.
Le frasi apertamente intimidatorie pronunciate dall’indagato e rivolte al proprietario del mezzo poi incendiato e ad alcuni parenti di costui appaiono dal contenuto assolutamente inequivocabile: “Di queste denunce bisogna risolvere tutto, dovete ritirarle!!!… …non ti mettere in mezzo a questa situazione altrimenti ti finisce come a tuo cognato!”.
Poiché tali avvertimenti non avevano sortito l’effetto sperato, ossia il ritiro delle denunce, l’indagato, sempre secondo la ricostruzione accusatoria, era poi passato a “metodi più convincenti”, quali l’incendio del mezzo di cui sopra.
Costui, sulla base delle indagini tuttora in corso, avrebbe agito su mandato di alcuni soggetti tortoriciani attualmente detenuti, con i quali il proprietario del mezzo incendiato ed i suoi parenti, come già detto, aveva da tempo un lungo contenzioso. Il personale del Commissariato di pubblica sicurezza di Capo d’Orlando ha ricostruito i fatti attraverso l’acquisizione e l’analisi dei filmati estrapolati da impianti di video sorveglianza esistenti sul luogo dell’incendio. Determinate è stata la piena e coraggiosa collaborazione delle vittime, che non hanno ceduto alle minacce ed hanno scelto di denunciare e collaborare con le Forze dell’ordine. Le indagini proseguono e sono dirette ad accertare ulteriori responsabilità.
Si precisa, in ogni caso, che il procedimento pende tuttora in fase di indagini preliminari, e che, in ossequio del principio di non colpevolezza fino a sentenza definitiva di condanna, sarà svolto ogni ulteriore accertamento che dovesse rendersi necessario, anche nell’interesse dell’indagato. L’arrestato è stato tradotto presso la Casa Circondariale di Barcellona P.G.