Il Gip del Tribunale di Patti Eugenio Aliquò ha archiviato, per infondatezza della notizia di reato, il procedimento penale a carico di Umberto Musarra, già primario del reparto di ostetricia e ginecologia dell’ospedale di Sant’Agata Militello. A citarlo in giudizio, per l’accusa di diffamazione, era stato l’ex manager dell’Asp 5 di Messina Gaetano Sirna, in relazione ad alcune espressioni utilizzate da Musarra in un comizio della campagna elettorale per le amministrative 2023.
Di seguito la nota dell’avvocato Michele Ridolfo, difensore di Musarra nel procedimento.
Con provvedimento dell’1 Luglio 2024, il giudice del Tribunale di Patti, Dott. Eugenio Aliquò, ha assolto il Dott. Umberto Musarra dall’accusa di diffamazione presentata dall’ex Direttore Generale dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Messina, Gaetano Sirna.
Il provvedimento fa riferimento ai fatti accaduti durante l’ultima tornata elettorale che ha interessato il comune di Sant’Agata di Militello, nel 2023, ove l’ex primario del reparto di Ginecologia ed Ostetrica, Dott. Umberto Musarra, designato assessore nella lista Sant’Agata va in Porto con candidato sindaco l’Avv. Paolo Starvaggi, durante un intervento nel corso del conclusivo comizio elettorale, criticava duramente le scelte dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Messina che avevano implicato la chiusura del reparto di Ginecologia ed Ostetricia di Sant’Agata di Militello e il mantenimento e potenziamento del medesimo reparto a Patti.
L’ex Direttore Generale dell’ASP di Messina, dopo aver avuto contezza dell’intervento del Dott. Umberto Musarra, presentava un esposto alla Procura della Repubblica di Patti chiedendo la condanna dell’ex primario del reparto di Ginecologia ed Ostetrica di Sant’Agata di Militello, Dott. Umberto Musarra, per diffamazione.
Il Tribunale di Patti riteneva, in un primo momento, il fatto di particolare tenuità e dunque non disponeva la condanna del Dott. Musarra il quale, tuttavia, al fine di ottenere una completa assoluzione, presentava, tramite l’Avv. Michele Ridolfo del foro di Patti (nella foto), opposizione all’archiviazione.
Il Giudice Aliquo’, con il suddetto provvedimento, concludeva che “nel caso di specie, si osserva che l’indagato ha esercitato il proprio diritto di critica senza esorbitare dai limiti delineati dalla giurisprudenza della Suprema Corte, posto tra l’altro che il contenuto delle sue esternazioni non avevano minimamente alcuna portata offensiva nei confronti dell’odierna persona offesa. Segnatamente l’indagato, ancorché abbia utilizzato dei toni accesi, si è limitato a criticare una scelta di merito assunta dall’amministrazione sanitaria senza neanche minimamente sottintendere che la decisione di chiudere il reparto di Sant’Agata di Militello sia avvenuta in violazione di legge o con abuso di potere da parte del Sirna, sicché in tale contesto espressivo il riferimento alla moglie della persona offesa (primario del medesimo reparto presso l’ospedale di Patti) non assume alcuna valenza diffamatoria ma, di fatto, rappresenta solo un opinione personale del Musarra.
In conclusione, in accoglimento dell’opposizione dell’indagato, va disposta l’archiviazione del procedimento nei confronti di Musarra Umberto Antonio, previo rigetto della richiesta del P.M. Per particolare tenuità del fatto. Per questi motivi rigetta la richiesta di archiviazione per particolare tenuità del fatto e, in accoglimento dell’opposizione dell’indagato, dispone l’archiviazione per infondatezza della notizia di reato.