Studenti protagonisti delle iniziative organizzate dal Coordinamento Regionale Sicilia di “Sos Impresa – Rete per la Legalità” dedicate alla sensibilizzazione dei più giovani.
Dopo il primo incontro svoltosi mercoledì al cine teatro comunale “Beniamino Joppolo” di Patti, dove il Colonnello Lucio Arcidiacono, Comandante Provinciale dell’Arma dei Carabinieri di Messina, ha incontrato gli studenti dell’Istituto d’Istruzione Superiore “Borghese-Faranda”, domani mattina, 14 marzo, a partire dalle 10:30 al castello “Gallego” di Sant’Agata di Militello, sarà invece il Questore di Messina, Dott. Annino Gargano, ad incontrare gli studenti dei tre istituti superiori santagatesi, Liceo “Sciascia-Fermi”, Itis “Torricelli” ed Itet “Tomasi di Lampedusa”.
Anche qui saranno gli studenti ad intervenire con spunti di riflessione e domande al Questore sui temi di legalità e rispetto delle leggi.
«Il dialogo con gli studenti rappresenta un momento fondamentale per riflettere insieme a loro sull’importanza di praticare e diffondere i valori di legalità, giustizia e rispetto delle regole senza mai arretrare di un solo passo, a partire dalla quotidianità di ciascuno di noi», sottolinea Giuseppe Scandurra, vice presidente nazionale di Sos Impresa Rete per la Legalità. «Solo continuando a seminare tra i giovani la cultura della legalità e lo spirito di collaborazione con le Istituzioni, infatti, potremo realizzare quel sogno di una società finalmente libera dal malaffare, in cui mafia ed ogni forma di criminalità siano definitivamente messe all’angolo».
Le iniziative, organizzate in sinergia con A.C.I.A.P di Patti, A.C.I.S. di Sant’Agata Militello e gli istituti scolastici ed il patrocinio dei due comuni, rientrano nell’ambito del programma della Giornata Nazionale Antiracket che “Sos Impresa – Rete per la Legalità” ha proposto di istituire in coincidenza con il 10 gennaio, in ricordo del coraggio di Libero Grassi, la cui lettera aperta al “Caro estortore” pubblicata proprio in quella data nel 1991 dal “Giornale di Sicilia” con il suo rifiuto di pagare il pizzo, divenne un simbolo di ribellione della gente onesta ed un esempio per la nascita di decine di associazioni antiracket.