Sconcerto, indignazione, rabbia, sconforto, rassegnazione e chi più ne ha più ne metta. Quella ferita sul lungomare è una pugnalata al cuore dei santagatesi, l’esempio certo della violenza di fattori atmosferici imprevedibili ed incontrollabili ma allo stesso tempo la dimostrazione lampante di come l’inerzia di chi gestisce la cosa pubblica possa trasformare un danno, più o meno serio in qualcosa di grave ai limiti del “disastroso”. A chiedere cosa abbia fatto l’amministrazione Sottile in questi 17 mesi è adesso ufficialmente il gruppo di opposizione consiliare. Con una interrogazione, infatti, i consiglieri Befumo, Ortoleva e Barbuzza chiedono al sindaco quali provvedimenti sono stati adottati dall’Amministrazione Comunale da Ottobre 2014 e fino ad oggi e quali i intende adottare nel prossimo futuro. “Una situazione, in un centro a vocazione turistica, che crea disagi ed ingenti danni economici agli operatori del settore nonchè all’immagine stessa della città”, si legge nel documento. Noi lo abbiamo scritto e ribadito più volte di come poco o nulla, qualche transenna e, probabilmente, in paio di lettere, sia ciò che l’amministrazione comunale ha prodotto da quel Ottobre 2014 ad oggi. 17 mesi nei quali si è assistiti inermi all’avanzare dell’erosione, qualunque sia la causa naturale, non solo senza determinazione per far si che qualcosa di concreto si muovesse presso gli enti competenti per l’opera di ripristino (Provincia, Regione, Ministero dell’Ambiente, Protezione Civile), ma anche senza riuscire a metterci almeno una pezza, un intervento di protezione e difesa di ciò che è rimasto e che ora rischia di essere gravemente compromesso, in primis la stabilità della sede stradale e a sicurezza degli edifici vicini. A quanto pare, stando all’interrogazione, “come emerso dalla nota della Provincia Regionale di Messina, acquisita al protocollo comunale in data 01.06.2015 al n. 15588, parrebbe che il progetto approvato nella conferenza dei servizi tenutasi in data 17.06.2015 sia solo di livello preliminare”. E intanto il lungomare continua a crollare.
