Grande successo ieri sera per la XXXIII edizione della “Via Crucis Vivente “ inscenata sul sagrato della chiesa Santa Maria del Carmelo di Sant’Agata Militello. Una grande folla di fedeli si è riversata in piazza Duomo per assistere all’interpretazione delle tappe salienti della passione di Cristo. Oltre 30 attori amatoriali hanno preso parte all’evento sacro abilmente diretto da Irene Restifo Pecorella , coadiuvata per la realizzazione dei costumi da Maria Antonia Squadrito e Nunziatina Grillo. Tra i protagonisti : Danil Marogna nel ruolo di Gesù, Maria Chiara Travaglia (Maria), Francesco Zuccarello (Pilato), Emiliano Lazzara (Giuda), Loris Marogna(Pietro), Andrea D’Amico (Erode), Paola Ciardo (Claudia), Giuseppe Corrao (Giovanni) e Giusy Scolaro (Maddalena). Dal mese di dicembre il gruppo ha provato alacremente per regalare al pubblico un’interpretazione unica ed irripetibile. Irene Restifo Pecorella,responsabile da oltre un decennio della regia, con la supervisione di Padre Daniele Collovà, capo spirituale della comunità, ha introdotto nell’edizione di quest’anno rilevanti novità. “Gli attori- afferma Irene Pecorella- non hanno seguito il solito copione standardizzato, abbiamo voluto dare al racconto commemorativo del percorso doloroso di Cristo, che si avvia alla crocifissione sul Golgota, una connotazione spiccatamente teatrale. A volte la figura di Gesù è volutamente relegata in secondo piano, al fine di enfatizzare e “valorizzare” i personaggi i quali hanno contribuito alla sua crocifissione”. Emerge chiaramente la profonda crisi umana di Pilato, Giuda e Pietro e la figura di un Cristo” umanizzata”, col suo immane dolore vicino alle sofferenze degli uomini. Una rappresentazione superba e ricca di phatos, che ha incantato gli spettatori sino al momento topico e commovente della crocifissione.
Dal mese di dicembre il gruppo ha provato alacremente per regalare al pubblico un’interpretazione unica ed irripetibile. Irene Restifo Pecorella,responsabile da oltre un decennio della regia, con la supervisione di Padre Daniele Collovà, capo spirituale della comunità, ha introdotto nell’edizione di quest’anno rilevanti novità. “Gli attori- afferma Irene Pecorella- non hanno seguito il solito copione standardizzato, abbiamo voluto dare al racconto commemorativo del percorso doloroso di Cristo, che si avvia alla crocifissione sul Golgota, una connotazione spiccatamente teatrale. A volte la figura di Gesù è volutamente relegata in secondo piano, al fine di enfatizzare e “valorizzare” i personaggi i quali hanno contribuito alla sua crocifissione”. Emerge chiaramente la profonda crisi umana di Pilato, Giuda e Pietro e la figura di un Cristo” umanizzata”, col suo immane dolore vicino alle sofferenze degli uomini. Una rappresentazione superba e ricca di phatos, che ha incantato gli spettatori sino al momento topico e commovente della crocifissione.
