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Mobilitazione dei precari. Assemblee nei vari comuni

Si sono svolte questa mattina le assemblee  del personale precario degli enti locali che hanno   proclamato lo stato di agitazione  a seguito  della normativa  in materia di processi di stabilizzazione approvati dalla regione .” Il personale  precario a tempo determinato  non intende – si legge nella nota del Mgl – subire   passivamente scelte che compromettono la continuità dei rapporti di lavoro posti in essere a far data  dal 1 gennaio 2017 per assecondare un volere nazionale  che dispone la mobilità del personale in esubero presso le dismesse province regionali”.  Tra i principali motivi della mobilitazione, il no al personale delle province nei comuni ed alla diminuzione di somme causate da compensazione degli squilibri finanziari. I precari, al contrario, evidenziando la loro proposta verso la riserva dei posti vuoti in dotazione organica a favore del personale precario. Sollecitate infine le amministrazioni comunali a rivendicare con urgenza una audizione presso l’assessorato regionale delle autonomie locali fissata per il 28 aprile unitamente al personale in servizio a contratto a tempo determinato. Qui di seguito la nota del sindacato:

“Il personale dipendente con contratto a tempo determinato si è riunito in assemblea sul posto di lavoro per affrontare e deliberare in ordine alla problematica precariato che sempre più condiziona il loro immediato futuro, fino alla possibile fuoriuscita dagli enti locali dopo ventisette anni di servizio prestato, per consentire con decorrenza 1 gennaio 2017 la copertura dei posti vuoti in organico con il personale che risulta in esubero presso le dismesse province tramite l’istituto della mobilità .
E proprio questo una delle motivazioni che ha portato la categoria a proclamare con decorrenza da oggi lo stato di agitazione formalizzando una richiesta di audizione URGENTE  con l’assessore regionale alle autonomie locali Lantieri unitamente al personale interessato per il prossimo 28 Aprile , richiesta formalizzata anche dagli altri sindaci dei comuni siciliani .
Secondo la legge finanziaria regionale n. 3/2016 gli enti sono chiamati ad approvare un piano triennale del fabbisogno personale entro il prossimo 30 Giugno programmando la stabilizzazione del personale precario in forza agli enti con contratto a tempo determinato, pena la decurtazione di trasferimento delle somme riconosciute a valere sugli squilibri finanziari accertati sull’agglomerato della spesa personale al 31 dicembre 2015 .
Ma la norma presenta subito delle anomalie e sembra entrare in conflitto con la legge di riforma delle province che prevede tutt’altra cosa ovvero la non spendibilità delle economie accertate a valere sull’esercizio finanziario 2015 e 2016 perché riservate esclusivamente e prioritariamente a favore del personale delle dismesse province .
La posizione rappresentata dall’assessore Baccei è chiara e si esaurisce in una semplice operazione matematica, con decorrenza 1 gennaio 2017 fuori il personale con contratto a tempo determinato oggi in servizio negli enti locali e dentro il personale delle dismesse province; operazione che trova conferma nella differenziata proroga dei rapporti di lavoro operata dalla regione siciliana in prossimità dell’ultimo rinnovo dei contratti in scadenza al 31 Dicembre 2015, il personale precario degli enti locali confermato fino al 31 dicembre 2016 il personale precario negli enti regionali confermato fino al 31 dicembre 2 018 . Nel merito anche la Corte dei Conti  della regione Sicilia si è espressa in questa direzione avvallando la priorità di assunzione a favore del personale delle dismesse province, sostenendo l’applicazione tou curt  della legge De Rio in Sicilia senza alcuna norma di recepimento da parte dell’ARS .Altra problematica che condiziona fortemente la stabilità dei posti di lavoro va ricercata nell’incerta copertura finanziaria per l’anno 2016, stante che 115 milioni dei 180 previsti in fase di approvazione bilancio , risultano ipotecati dal trasferimento che Roma si è impegnata a fare ma ad oggi non ha fatto in relazione ai 500 milioni da versare nelle casse della Regione, ma anche la circolare n. 5 dell’11 Aprile pubblicata sul sito istituzionale del Dipartimento autonomie locali della assessorato regionale condiziona l’operato dei Responsabili area economica finanziaria dei comuni, che vedono detrarsi considerevoli somme  che la Regione compensa con le economie dei comuni a seguito di cessazione personale in servizio o per mancata spesa di impegni assunti in fase di predisposizione bilancio preventivo anno 2015 . Oggi l’assemblea è stato momento di informazione e programmazione di iniziative che a priori non escludono una paralisi delle attività per più giorni degli enti nei giorni a seguire, di tutto ciò e stata data informativa alle prefetture competenti per territorio”.

Samanta Pino

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