“Con la costituzione del “Laboratorio Metropolitano”, coordinato dal Prof. Michele Limosani, può cominciare a prendere corpo in maniera concreta quella “città metropolitana di Messina” che, allo stato attuale, potrebbe essere vista solo come una auspicabile aspirazione”. Lo afferma il Senatore Bruno Mancuso . “Credo che l’iniziativa del Labor-metro possa fornire un contributo qualificato e valido in attesa che, dopo la promulgazione della legge regionale, il nuovo Ente possa dotarsi di una governance che tenga conto delle varie realtà territoriali e venga dotato degli strumenti finanziari, burocratici ed amministrativi necessari per attivarsi in maniera operativa”. Mancuso si sofferma quindi sula necessità di ragionare sul disegno strategico di sviluppo della nuova area metropolitana.
“E’ auspicabile – commenta Mancuso – che nell’elaborazione delle ipotesi progettuali venga attuato il metodo della condivisione e del confronto con le realtà territoriali ed istituzionali, tenendo conto anche degli strumenti di pianificazione adottati o elaborati in passato. Sono convinto – conclude il Senatore Mancuso – che il “Labor-metro2 terrà presente non solo gli strumenti di programmazione e pianificazione territoriale dell’ex Provincia regionale di Messina, ma anche degli strumenti di pianificazione territoriali quali, il piano strategico “Nebrodi Città Aperta” o i piani integrati di Sviluppo Territoriale (PIST) che hanno riguardato tutto il territorio provinciale, e le cui ipotesi progettuali riguardanti il nostro territorio, in parte, sono state inserite nelle recenti proposte per il Masterplan per il Sud”.
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