Si avvicina al mondo della musica a 6 anni. A 12 anni la musica diventa la sua grande passione! Dopo il Conservatorio “A. Corelli” di Messina frequenta l’Istituto Superiore di Studi Musicali “R. Franci” di Siena. Diverse le partecipazioni a masterclass con i più rinomati trombonisti internazionali. Nel 2014 lascia l’Italia per trasferirsi a Berlino. Ha appena concluso il primo anno della laurea triennale in Direzione d’orchestra a Trieste. È stato alunno del M° Riccardo Muti. A “Talenti Cercasi”, Biagio Micciulla.
Biagio, quando e come ti sei avvicinato al mondo della musica ed in particolare al trombone?
Il mio primo contatto con il mondo della musica l’ebbi all’età di 6 anni quando iniziai a studiare teoria e solfeggio sotto la guida del M° Giuseppe Sgrò, con l’idea di intraprendere lo studio della fisarmonica. Purtroppo non riuscii ad appassionarmi profondamente e interruppi la frequentazione delle lezioni pochi mesi dopo. Diversi anni dopo, all’età di circa 12 anni, un amico mi spinse ad iscrivermi all’Associazione Musicale “G. Verdi” di Sant’Agata Militello, il mio paese natale, per puro scopo ricreativo. In quell’occasione, complice una maggiore maturità personale e l’ambiente molto positivo, scoprii, o forse riscoprii, di avere una grande passione per la musica! Una piccola curiosità riguardo lo strumento mi è doveroso rivelarla: la mia scelta ricadde sul sassofono, perché mi incuriosiva in particolar modo la sua forma. Tuttavia, per motivi di necessità di riempimento organico del complesso bandistico mi fu offerto di suonare il flicorno baritono. Pochi mesi dopo presi delle lezioni con il M° Andrea D’Amico, attuale secondo trombone del Maggio Musicale Fiorentino di Firenze, il quale vide in me una certa predisposizione musicale proponendo ai miei genitori di avviarmi allo studio del trombone tenore in Conservatorio, dove entrai pochi mesi dopo.
Quale genere di musica prediligi?
Ascolto principalmente musica classica influenzato dalla formazione musicale che ho seguito; amo il repertorio sinfonico e le opere liriche. Ascolto e sento dentro di me in modo molto naturale questo tipo di musica. Non nascondo però di avere un debole per la musica italiana degli anni ’60 e ’70 in particolar modo Fabrizio De Andrè.
Qual è stato il tuo percorso formativo?
Dopo il primo anno di studio presso la Banda del mio paese sotto la guida del M° Antonio Artino, fui ammesso al conservatorio “A. Corelli” di Messina nel 2004, presso il quale proseguii gli studi diplomandomi nella classe di Tromba e Trombone del M° Giovanni Pappalardo, nel luglio del 2010, con il massimo dei voti. Lo stesso anno feci l’ammissione all’Istituto Superiore di Studi Musicali “R. Franci” di Siena nella classe del M° Fabiano Fiorenzani, primo trombone del Maggio Musicale Fiorentino, conseguendo il Diploma Accademico di Secondo Livello in Trombone, nel luglio del 2012, con il massimo dei voti. Ho partecipato a numerose masterclass con i più rinomati trombonisti internazionali perfezionandomi nel mio strumento. Nel 2014 mi trasferii a Berlino per proseguire gli studi con il M° Christard Gössling, primo trombone della prestigiosa orchestra Berliner Philarmoniker. Da quest’anno, inoltre, sto cercando di realizzare un altro grande sogno: studiare Direzione d’orchestra e composizione. Ho appena concluso il primo anno della laurea triennale in Direzione d’orchestra presso il Conservatorio “G. Tartini” di Trieste, città dove attualmente vivo, sotto la guida a del M° Antonino Fogliani, uno dei maggiori direttori italiani della sua generazione. Ho avuto anche l’enorme fortuna di avere una lezione da parte del M° Riccardo Muti con l’orchestra nella quale attualmente lavoro.
Quali sono le tue più importanti collaborazioni?
Nel corso degli anni di studio, e in quelli successivi, ho partecipato a numerose audizioni ottenendo idoneità e segnalazioni che mi hanno permesso di collaborare con orchestre come il Maggio Musicale Fiorentino, l’Orchestra del Teatro dell’Opera di Roma, l’Orchestra Regionale Toscana, l’Orchestra Sinfonica Italiana, l’Orchestra da Camera Fiorentina, l’Orchestra da Camera di Grosseto, l’Orchestra Sinfonica Nazionale dei Conservatori Italiani, l’Orchestra Sinfonica della Franciacorta, l’Orchestra Sinfonica del Festival Euromediterraneo e nel periodo berlinese con la Jungend Sinfonieorchester Berlin. Nel luglio del 2014 ho vinto l’audizione nell’Orchestra Giovanile Luigi Cherubini di Ravenna e Piacenza, fondata e diretta dal M° Riccardo Muti, per il triennio 2014/2017, orchestra dove lavoro stabilmente.
Cos’è la musica per te? Cosa provi quando suoni o dirigi?
La musica è un linguaggio raffinato e completo con la quale si ha la possibilità di comunicare le proprie emozioni e i propri sentimenti. Attraverso la musica possiamo esternare i nostri stati d’animo e le nostre profondità interiori, anche le più nascoste che avremmo difficoltà ad esprimere con qualsiasi altro mezzo. Tutto può essere esternato, gioia o rabbia e dolori, sicurezze o timori e perplessità. Personalmente quando suono o quando dirigo provo grande pace; il mio animo si quieta perché ha la possibilità di far esplodere tutta la sua energia, negativa o positiva che sia. Ci tengo a precisare che è anche molto importante, nonché fondamentale, rispettare ed interpretare al meglio ciò che ogni compositore ha voluto esprimere attraverso la propria musica. Questa è una missione per la quale mi impegno nel futuro!
Studiare musica e/o uno strumento richiede impegno. Quanto tempo dedichi alla tua preparazione?
Non nascondo che ci vuole davvero tanto tempo e sacrifici per cavar fuori il meglio di sé. Bisogna impiegare la maggior parte della giornata come qualsiasi campo si decida di seguire. Costanza, dedizione e spirito di sacrificio.
Fare della musica il proprio mestiere…è difficile?
Io sono dell’opinione che ci vogliono diversi ingredienti per far diventare la passione per la musica il proprio mestiere. Ci vuole una buona dose di talento accompagnata da grande dedizione, sacrificio e costanza. Se si ha un sogno, e lo si insegue con tutte le forze, è necessario sfruttare al meglio le possibilità che si hanno a propria disposizione per trasformare una semplice passione in qualcosa di più grande. La musica è, probabilmente, la più nobile delle arti e chiunque riesce a farla diventare la propria ragione di vita è senza dubbio un privilegiato. Ovviamente è anche una grande ricchezza avere alle spalle una famiglia che creda nei tuoi sogni e nelle tue possibilità e che riesca a sostenerti durante questo percorso di formazione sacrificante e tortuoso. Il tutto va accompagnato da un pizzico di fortuna che non guasta mai. L’Italia sta attraversando, da diversi anni ormai, un grande periodo di crisi di sviluppo con numerosi tagli economici soprattutto in campo culturale e scientifico che senza ombra di dubbio gravano sulla possibilità di sbocchi lavorativi. Se dentro di se si ha una grande fede musicale si può comunque ottenere qualche risultato soddisfacente.
Nel vasto panorama musicale a chi ti inspiri?
Personalmente cerco ispirazione e soprattutto cerco di decifrare il vasto linguaggio della musica classica alla quale grandi padri della musica, compositori ed interpreti, hanno dato voce come Bach, Haydn, Mozart, Beethoven, Schubert, Brahms, Tchaikovsky, Mahler, Toscanini, Muti, Abbado, Karajan, Bernstein, Kleiber e tanti altri, tanto per citarne alcuni.
Che consigli dai a chi vorrebbe studiare musica?
Divertitevi ed incuriositevi nel cercare e scoprire tutto ciò che questo meraviglioso mondo ha da offrire.
Progetti per il futuro?
I miei, più che progetti, sono sogni che vorrei realizzare come quello di suonare, dirigere e comporre per donare qualcosa a chi mi ascolta e ascolta la mia musica. Sarebbe bello poter avere sempre la possibilità di lasciare il proprio contributo in questo vasto mondo.
Per concludere, vuoi fare qualche ringraziamento?
Sicuramente non smetterò di ringraziare i miei genitori e mia sorella che, sia in termini economici che morali, mi hanno sempre sostenuto e trasmesso una grande forza aiutandomi a non mollare mai e tenere duro soprattutto nei momenti di grande avversità. Altro grande ringraziamento va a tutti i miei Maestri più importanti come Antonio Artino, Andrea D’Amico, Giovanni Pappalardo, Fabiano Fiorenzani, Antonino Fogliani e Riccardo Muti che hanno avuto e che continuano ad avere l’importante compito di aiutarmi a tirar fuori la mia musica.
https://www.youtube.com/watch?v=ndxZfTbosxs
https://www.youtube.com/watch?v=I-A_XYZBu3Y
http://www.orchestracherubini.it/
http://www.orchestracherubini.it/chi_siamo/orchestra/pagina17.html
Alberto Visalli