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Nomina Recupero, tra “incongruenze” e integrazioni. Ma il caso è davvero chiuso?

Il “caso”  Recupero sembra dunque essersi risolto con l’integrazione dei documenti da parte dell’assessore. O almeno questo è ciò che sembra emergere dalle cronache a seguito dalla comunicazione della Prefettura di Messina, notificata nei giorni scorsi, e datata 5 luglio 2016. Ciò che risalta è quindi la conferma dell’incompletezza documentale al momento dell’assunzione della carica dell’assessore Melinda Recupero. Evidentemente, dunque, nonostante dichiarazioni, risentimenti e comunicati stampa vari da parte degli interessati, qualcosa che non andava effettivamente c’era, tant’è che lo stesso funzionario Carmelo Musolino ha confermato ufficialmente di avere riscontrato le “incongruenze” segnalate dal consigliere comunale Domenico Barbuzza in ordine al procedimento di nomina dell’assessore Recupero.  Si è appreso, inoltre, che la stessa Recupero ha integrato ed aggiornato la documentazione mancante in data 10 giugno 2016, producendo ulteriore dichiarazione sostitutiva. Il caso è chiuso?

nota pref recuperoSembrerebbe di no e per diversi ordini di ragioni. La prima riguarda l’oramai acclarata incompletezza della documentazione da presentare prima dell’assunzione di una carica pubblica e prevista nello stesso atto di nomina da parte del sindaco, in quanto è ormai certo che l’avvocato Recupero ha ricoperto la carica di assessore per quasi due mesi senza la prescritta dichiarazione di cui alla Legge Severino e con una dichiarazione antimafia incompleta. Quest’ultima carenza, definita una “svista” dal segretario Ribaudo nella nota di riscontro alla Prefettura, comporta l’esclusione dei candidati al consiglio comunale, secondo le previsioni dell’art. 7, comma 8, della Legge Regionale n. 7/92. A quali conseguenze può portare la descritta situazione non è dato sapere, ma da ambienti politici locali filtra la notizia di ulteriori e possibili azioni di verifica. Inoltre, la stessa dichiarazione integrativa prodotta dall’assessore Recupero, sembrerebbe recare altre “singolarità” o forse ulteriori sviste, atteso che parrebbe che la suddetta dichiarazione sia stata resa a Patti, luogo di residenza della Recupero, ed autenticata sempre nella città di Patti, dal segretario comunale di Sant’Agata Militello, Roberto Ribaudo. Non è dato sapere se detta modalità di autentica della firma è consentita o meno, ma appare evidente che il procedimento di nomina del neo-assessore, al netto delle polemiche politiche, non è certo nato sotto una buona stella.

 

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