Nella sua mente c’è un ricordo: un grande stereo attraverso il quale la madre ascoltava grandi artisti. Dopo l’esperienza in un coro parrocchiale inizia a partecipare a diversi concorsi in Sicilia e ad esibirsi, per lo più, a Reggio Calabria. Ha interpretato il gobbo di Notre Dame grazie al maestro Franco Dattola della AMCM di Reggio Calabria. Diverse le master class a cui ha preso parte. Lo scorso 02 agosto, nella suggestiva location di Piazza Duomo, a Sant’Agata Militello, si classifica secondo nell’VIII edizione del Festival Canoro Nazionale “Diventerò una Stella”. A “Talenti Cercasi”, Shà Di Meo.
Ciao Shà, cosa ci dici di te?
Tante cose potrei dirvi … cercherò di essere breve! Ho 33 anni e sono di Messina. Non ho un ricordo ben preciso di quando ho iniziato a cantare, quello che, però, ho impresso nella mente è il grande stereo nero dove mia madre ascoltava Whitney Houston e Michael Jackson e altri grandi artisti che io cercavo in tutti i modi di imitare … non vedevo l’ora di ritrovarmi solo in casa per gridare e per provare più e più volte. Ho iniziato ad esibirmi in chiesa in un coro ma sapevo che non era abbastanza e che volevo superare la timidezza del palco … volevo cantare come solista! Ho cominciato, così, a fare Concorsi regionali in Sicilia e concerti per lo più a Reggio Calabria dove studiavo canto da un insegnante che mi ha sempre spronato a dare il massimo. Non nego di avere avuto momenti dove ho odiato tanto la musica perché non è facile fare questo mestiere e mi rendo conto che più cerchi di stare lontano da qualcosa che ami meno riesci a farlo!
Il tuo cantante preferito è … perché?
Non ho un cantante preferito o per meglio dire ho molti artisti che ammiro. Nel panorama italiano adoro Giorgia che, a detta di tanti, è glaciale quando si esprime; personalmente penso che dietro la perfezione vocale c’è tanto forza, tristezza e un gran coraggio che manca a tanti altri artisti che scelgono di essere più commerciali. Ammiro Brian McKnight, R. Kelly, Alicia Keys e Sam Cooke, ognuno di loro mi lasciano delle sensazioni e delle emozioni che a parole non so spiegare e, dunque, le canto con totale incoscienza, non per far notare quanto bravo io possa essere … non mi è mai interessato! Io canto per stare bene con me stesso … cerco di dare il meglio sia su un bel palco o semplicemente a casa.
Quanto conta per te il testo di una canzone rispetto alla musica?
Quando scelgo un pezzo da interpretare mi faccio trasportare dalla musica perché, quasi sempre le canzoni che ascolto sono straniere quindi il mio primo approccio è sempre musicale; è la melodia che mi fa scegliere una canzone piuttosto che un’altra … poi ovviamente traduco, cerco di fare una ricerca live del cantante, il messaggio che vuole lasciare a chi ascolta, analizzare- capire che affinità ho con quelle parole. Penso che parole e musica vadano a braccetto: pensiamo ipoteticamente di eliminare le parole di una pietra miliare come Freddy Mercury alla musica o viceversa … oggi non avremmo quell’eredità di nome Queen!
Tra le tue esperienze e partecipazioni quali ricordi con soddisfazione?
Come dicevo prima ho partecipato a diversi Concorsi regionali ma l’esperienza, in assoluto, più gratificante è stata interpretare il gobbo di Notre Dame grazie al maestro Franco Dattola della AMCM di Reggio Calabria. Grazie a lui sono riuscito a trovare dei suoni a me sconosciuti e interpretare pezzi che non mi sarei mai sognato di fare. Il Tour Music Fest dopo una selezione lunga ed estenuante mi ha visto arrivare in una semifinale internazionale dove non avrei mai pensato di arrivare. Poi ricordo con piacere due master class, tra tutte, con il maestro Luca Pitteri e l’ultima, prima di Fabrizio Palma, con Rosanna Casale artista a me poco conosciuta ma di grande spessore tecnico che mi ha fatto capire quanto la musica faccia parte del mio essere. Esperienze come i provini per vari talent show che anche se non andati a buon fine hanno creato una corazza così che le porte in faccia anno dopo anno fanno meno male!
Cosa ci dici del Festival nel quale ti sei classificato al secondo posto?
Beh … il Festival Canoro Nazionale “Diventerò una Stella”, giunto alla sua VIII edizione, è stata una bella esperienza. Ho avuto modo di conoscere dei ragazzi che hanno la mia stessa passione per la musica. Ho avuto l’onore di conoscere la presidente di giuria Mariella Nava che si è avvicinata a me per complimentarsi … è stato davvero emozionante! Inoltre, la master class con Fabrizio Palma, un pomeriggio intero, cercando di tirare fuori il meglio di noi, per farci arrivare su quel palco pieno di luci più carichi che mai. Sono davvero soddisfatto. Ringrazio le giurie, Maria Vitale e la “Friends Music Accademy” che mi hanno dato la possibilità di partecipare.
Sogni nel cassetto?
Più che sogni o sogno …. mi sono prefissato un obbiettivo: lavorare su pezzi miei; scrivere e dare il massimo senza avere nessuna pretesa. Oggi a 33 anni prendo quello che di buono arriva e sono convinto che qualcosa di positivo arriverà.
Siamo giunti al termine di questa intervista. Vuoi fare qualche ringraziamento?
Si certo! Un ringraziamento speciale va all’insegnante Emanuele Laimo della MLS Laimo di Messina che mi ha supportato e sopportato in questi mesi e alla Maestra Luisa Pirrotta che mi ha spinto a ricominciare, con tutte le sue forze, ad esibirmi, rimettermi in gioco e a non mollare mai.
Alberto Visalli