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Mercati alimentari, continua la protesta dei lavoratori. “I nostri diritti siano rispettati”

E’ continuato anche stamattina lo sciopero dei lavoratori dei Mercati Alimentari di Sant’Agata Militello che una settimana fa hanno proclamato lo stato di agitazione contro il mancato pagamento degli stipendi arretrati. I lavoratori, che ieri, hanno ricevuto la mensilità di Ottobre, protestano, davanti al supermercato, contro il trasferimento a Gioia Tauro di una  loro collega. A loro dire il provvedimento sarebbe una ritorsione proprio contro la protesta effettuata nei giorni scorsi.

“Siamo fermamente convinti di fare rispettare i nostri diritti – afferma Carlo Muglia – rappresentante sindacale della Cgil – ieri l’azienda ci ha pagato il mese di Ottobre e nonostante siamo ancora indietro con le mensilità, oggi protestiamo chiedendo che venga annullato il trasferimento di una nostra collega a Gioia Tauro”. Per Muglia si tratta di un trasferimento illegittimo. “Abbiamo firmato delle trattative sindacali che non contemplano alcun trasferimento – continua il sindacalista – siamo pronti a sederci ad un tavolo con i rappresentanti dell’azienda e insieme a loro a trovare una soluzione perché noi non vogliamo arrecare danni a nessuno. La cosa principale dovrà essere però l’annullamento del trasferimento a Gioia Tauro della nostra collega. Solo allora torneremo al nostro posto di lavoro”. E poi un ringraziamento da parte di Carlo Muglia. “Da parte nostra ritengo giusto ringraziare tutte le persone che ci hanno dimostrato la loro solidarietà”. Immediata la replica della San Francesco con un comunicato stampa firmato dall’amministratore unico Tommaso Donato. L’azienda evidenzia che lo sciopero interessi in realtà soltanto poche unità di personale tutti in forza a un unico supermercato tra quelli gestiti dall’azienda. “Pur in una situazione di difficoltà dettata esclusivamente dalla recessione economica – continua la nota – la Società ha già provveduto a saldare quasi per intero l’intero arretrato vantato dai lavoratori”. Sul trasferimento della dipendente a Gioia Tauro l’azienda contesta l’affermazione secondo cui avrebbe disposto tale provvedimento quale risposta allo stato di agitazione, posto che in realtà risulta attivato semplicemente un provvedimento di trasferta di alcune settimane di un’unità specializzata. Trasferta che quindi avrebbe delle mere ragioni organizzative in conseguenza dell’indubbia e pluriennale professionalità posseduta dalla lavoratrice. E comunque nell’ambito di uno strumento operativo che tende costantemente a ruotare il personale nelle diverse sedi. L’azienda, infine, sottolinea che, garantendo il diritto di sciopero, si è limitata a un normale avvicendamento di forza lavoro con altro personale al fine di limitare le conseguenze dannose della protesta, attuata in un periodo delicato sotto il profilo commerciale.
Samanta Pino

 

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