Dopo due anni e tre mesi ed una miriade di crolli, finalmente, forse, ce l’hanno fatta. Il gran collegio dell’amministrazione santagatese ha detto che si può intervenire sul lungomare con lavori di somma urgenza “a protezione della sede stradale e degli edifici adiacenti il muro crollato” nelle more dell’avvio dei lavori di recupero del lungomare disastrato. Non c’è che dire, una straordinaria soluzione quella di Sottile&Co, peccato che un po’ tutti da Ottobre 2014 ad oggi non facevano altro che prospettare proprio tale soluzione. Non c’è stato nulla da fare, però. “Rispetto a due anni fa oggi ci sono i requisiti di emergenza previsti dalla legge”, leggiamo nell’ultima di una raffica di note stampa della settimana. Beh in effetti da qualche parte probabilmente ci sarà scritto che si doveva aspettare che il lungomare crollasse drammaticamente, perché forse non bastava il crollo di un pezzo di banchina di poco più che una cinquantina di metri a Ottobre 2014 per porre una protezione certamente meno costosa e che magari avrebbe escluso eventi più drammatici; o forse i presupposti di cui parlano erano quelli di aspettare che la cosa divenisse una calamità, che mettesse a rischio la stabilità dell’intera strada di viale Regione, la Caserma e gli altri edifici. Sarà, può darsi!
Dicono anche che la somma urgenza, per cui erano pronti, due anni dopo (sic!) a intervenire in danno agli enti preposti (proprio come molti chiedevano invano da tempo) sarà a carico della Regione, in attesa dell’esecuzione del progetto entro primavera. Vedremo!
“Dal mese di ottobre 2014 si sono registrati ben 815 giorni di intollerabile indifferenza, che hanno consentito la distruzione, giorno dopo giorno, del nostro lungomare, determinando anche una situazione di grave pericolo per strutture pubbliche e private – tuona il Presidente del Consiglio Antonio Scurria – mentre appare di tutta evidenza che occorreva intervenire immediatamente per porre in essere, in primo luogo, un intervento urgente di messa in sicurezza dei luoghi, volto alla mitigazione del rischio a breve termine”. Gli intoppi però potrebbero non essere ancora terminati.
“La cosa sconcertante – prosegue Scurria – è che il progetto redatto dalla Città Metropolitana di Messina, redatto nel Giugno 2016 e di cui solo pochi giorni fa si è avuto copia, da un primo e preliminare esame, non pare possedere i requisiti della cantierabilità e, per tale ragione, i lavori potrebbero generarsi ulteriori ritardi. Nei prossimi giorni, comunque, sarà convocata la seduta aperta del Consiglio Comunale, che si spera possa essere la più concreta e partecipata possibile e rappresentare un momento di unità e coesione dell’intera comunità”.