“A Natale puoi…” recita il jingle di un famoso spot natalizio. Beh, a Sant’Agata Militello di questi tempi si può, anche, negare l’evidenza, smentire l’innegabile, fornire “interpretazioni autentiche” anche di ciò che un’assemblea composta da sindaci, amministratori pubblici e privati ha deliberato. E così la decisione dell’assemblea dei sindaci e dei soggetti aderenti al Gac (Gruppo d’azione costiera) di portare la sede “operativa” dell’associazione a Capo d’Orlando e quella di “rappresentanza” a Tusa, diventa per l’amministrazione santagatese un’ennesima bufala giornalistica o meglio, per attenersi al testo della nota diffusa dal palazzo comunale (vedi pdf allegato) infondate notizie giornalistiche sulla ventilata perdita della sede legale ed operativa. Il passaggio della sede “operativa” a Capo d’Orlando, è stato dunque bollato come la solita “invenzione giornalistica”. Certo, la sede legale, l’abbiamo scritto ieri e negli altri articoli (vedi archivio) è individuata dallo statuto stesso a Sant’Agata ed a Sant’Agata resterà, infatti, la “sede legale” ovvero il luogo cui fanno riferimento corrispondenza, notifiche e quant’altro di burocratico, diversa è evidentemente l’operatività che l’assemblea ha deciso di trasferire a Capo d’Orlando, indipendentemente dal nome che si vorrà dare a quella sede, probabilmente “sezione” come recita lo stesso comunicato del palazzo comunale. Disquisizioni di carattere tecnico, formale, che, per quanto rilevanti, non modificano la sostanza “politica” di quanto sta accadendo sul territorio. Dopo aver perso la governance all’interno dell’organismo di gestione rifiuti, Srr, e con la maretta che si è levata anche in seno all’Unione dei Nebrodi (a giorni importanti novità, ndr) anche l’esclusione dalla cabina di regia del Gac, con l’elezione del presidente Ciro Gallo sindaco di Acquedolci, e lo spostamento del baricentro “operativo” sono l’ennesimo indizio di un vento che è cambiato e che non soffia certo in poppa per Sant’Agata Militello. Ma anche per questo, sicuramente, sarà colpa della stampa!
“A Natale puoi…” recita il jingle di un famoso spot natalizio. Beh, a Sant’Agata Militello di questi tempi si può, anche, negare l’evidenza, smentire l’innegabile, fornire “interpretazioni autentiche” anche di ciò che un’assemblea composta da sindaci, amministratori pubblici e privati ha deliberato. E così la decisione dell’assemblea dei sindaci e dei soggetti aderenti al Gac (Gruppo d’azione costiera) di portare la sede “operativa” dell’associazione a Capo d’Orlando e quella di “rappresentanza” a Tusa, diventa per l’amministrazione santagatese un’ennesima bufala giornalistica o meglio, per attenersi al testo della nota diffusa dal palazzo comunale (vedi pdf allegato) infondate notizie giornalistiche sulla ventilata perdita della sede legale ed operativa. Il passaggio della sede “operativa” a Capo d’Orlando, è stato dunque bollato come la solita “invenzione giornalistica”. Certo, la sede legale, l’abbiamo scritto ieri e negli altri articoli (vedi archivio) è individuata dallo statuto stesso a Sant’Agata ed a Sant’Agata resterà, infatti, la “sede legale” ovvero il luogo cui fanno riferimento corrispondenza, notifiche e quant’altro di burocratico, diversa è evidentemente l’operatività che l’assemblea ha deciso di trasferire a Capo d’Orlando, indipendentemente dal nome che si vorrà dare a quella sede, probabilmente “sezione” come recita lo stesso comunicato del palazzo comunale. Disquisizioni di carattere tecnico, formale, che, per quanto rilevanti, non modificano la sostanza “politica” di quanto sta accadendo sul territorio. Dopo aver perso la governance all’interno dell’organismo di gestione rifiuti, Srr, e con la maretta che si è levata anche in seno all’Unione dei Nebrodi (a giorni importanti novità, ndr) anche l’esclusione dalla cabina di regia del Gac, con l’elezione del presidente Ciro Gallo sindaco di Acquedolci, e lo spostamento del baricentro “operativo” sono l’ennesimo indizio di un vento che è cambiato e che non soffia certo in poppa per Sant’Agata Militello. Ma anche per questo, sicuramente, sarà colpa della stampa!
