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Colpi di fucile contro il fratello. La Cassazione conferma la condanna a 6 anni

Ritenuto inammissibile dalla Corte di Cassazione il ricorso proposto dalla difesa di Ignazio Mancuso, 62enne allevatore di San Fratello condannato in appello a sei anni di reclusione per tentato omicidio. L’uomo era imputato per aver esploso tre colpi di fucile, nel luglio 2015, all’indirizzo del fratello Pino Mancuso e di un giovane che si trovava in sua compagnia.
La vittima, parte civile nel processo, era rappresentata dall’avvocato Pippo Mancuso (nella foto) mentre il ragazzo che si trovava con lui era rappresentato dall’avvocato Alessandro Nespola.  All’origine della lite vecchie ruggini familiari legate a terreni ed eredità che si trascinavano da tempo. Il rigetto da parte della Suprema Corte del ricorso proposto dal difensore, avvocato Alessandro Pruiti, nell’udienza dello scorso 17 luglio, conferma dunque la sentenza di condanna a sei anni di carcere emessa dalla Corte d’Appello di Messina nel marzo 2017 dopo il precedente analogo pronunciamento del giudice di primo grado del Tribunale di Patti Eugenio Aliquò al termine del processo con il rito abbreviato conclusosi nel luglio 2016. L’episodio incriminato avvenne in un podere di contrada Passo dei Tre a San Fratello.

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