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Italia “zona protetta”. Chiarimenti su cosa si può fare o meno. Il modello aggiornato di autocertificazione.

Dal 10 marzo al 3 aprile 2020, tutta Italia è diventata “zona protetta”, alla luce del nuovo Dpcm firmato dal premier Conte che tende a tutto il territorio nazionale le forti limitazioni che l’8 marzo erano state introdotte per la Lombardia e 14 province del Nord Italia.

Misura cardine del nuovo provvedimento lo stop ad ogni spostamento che non sia per “comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità o spostamenti per motivi di salute”. 

SI PUO’

  • Uscire per andare a lavorare si può, basta scriverlo nell’autocertificazione, spiegando alle forze dell’ordine in caso di controllo che la propria azienda non fa smart working o che, per il proprio ruolo, è materialmente impossibile evitare la presenza fisica.

    (AUTOCERTIFICAZIONE – CLICCA QUI PER SCARICARE IL MODULO) Le modalità per autocertificare la ragionevolezza del proprio spostamento sono state definite lunedì: occorre un modulo da esibire al momento del controllo. Chi non può scaricarlo e stamparlo può copiare il testo e portare la dichiarazione con sé. Chi deve fare sempre lo stesso spostamento può utilizzare un unico modulo specificando che si tratta di un impegno a cadenza fissa. La stessa modalità vale anche per chi ha esigenze familiari che si ripetono quotidianamente oppure a scadenze fisse e dunque può indicare la frequenza degli spostamenti senza bisogno di utilizzare moduli diversi. Ad esempio chi deve spostarsi tra i comuni per raggiungere i figli o altri parenti da assistere oppure per impegni di carattere sanitario. Se si viene fermati si può fare una dichiarazione che le forze dell’ordine trascriveranno ma sulla quale potranno fare verifiche anche successive. Spetta al cittadino dimostrare di aver detto la verità
  • Uscire per assistere un familiare malato o andare a riprendere i figli.
  • Uscire per andare dal medico, fare analisi ed altri esami diagnostici, controlli.
    Ma nel caso in cui si temesse di aver contratto il virus o si presentassero sintomi vari non bisogna in nessun caso andare al pronto soccorso: bisogna chiamare i numeri verdi regionali o comunali. Chi ha 37,5 di febbre non deve uscire di casa, come indicato con chiarezza nel decreto.
  • Uscire per fare la spesa. I negozi sono aperti qualsiasi acquisto è consentito. L’importante è mantenere la distanza di sicurezza di almeno un metro (sbagliato e pericoloso affollarsi per fare scorte)
  • Andare a correre, passeggiare, e fare altri sport all’aperto purché si stia a distanza dagli altri. Non è proibito ma resta comunque la raccomandazione per tutti di evitare di uscire da casa senza un  motivo valido e strettamente necessario.

NON SI PUO’

  • Sono vietati gli assembramenti e stazionare davanti ai locali oppure in strada a gruppetti. Anche all’aperto bisogna mantenere la distanza di sicurezza.
  • Bar e ristoranti possono aprire solo dalle 6 alle 18 .
  • La regola della distanza vale per tutti i negozi che possono stare aperti ma se sono all’interno dei centri commerciali chiudono nei weekend. Nessun fermo per alimentari, farmacie e parafarmacie.
  • Scuole, università, musei, teatri, cinema, palestre, sono chiusi, in tutta Italia, fino al 3 aprile . Ferme anche le attività sportive delle federazioni.
  • Sospese le cerimonie civili e religiose, inclusi i funerali. I luoghi di culto possono aprire solo se in grado di garantire la distanza di almeno un metro.

Fonte: ansa, corriere.it

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