L’ufficio di presidenza del consiglio comunale di Sant’Agata Militello, di concerto con la Prefettura di Messina, ha avviato l’iter burocratico dovuto in seguito alla notifica del provvedimento di rimozione dalla carica del consigliere del Pd Marco Donato Lemma, firmato il 3 Marzo scorso dal prefetto Stefano Trotta e notificato nei giorni scorsi al Comune. Il consiglio comunale sarà convocato nei prossimi giorni, si presume la prossima settimana, per procedere alla presa d’atto del provvedimento prefettizio ed alla revoca della delibera di surroga di Donato a Puleo. Il passaggio successivo sarà quindi la surroga con la seconda dei non eletti, Rita Fachile, che alle ultime elezioni amministrative aveva riportato 173 preferenze nella stesa lista del Pd. Situazioni procedurali a parte, la notizia del provvedimento del Prefetto Trotta, pubblicata Martedì dal quotidiano Gazzetta del Sud, ha certamente destato scalpore. Nessuno probabilmente, da entrambi gli schieramenti, si attendeva un’entrata così perentoria da parte di un’autorità statale quale il Prefetto che nel suo provvedimento ha ricostruito, attraverso gli accertamenti effettuati dalla locale Compagnia Carabinieri, la genesi della decisione. In tale contesto il consigliere Donato Lemma in un certo senso può essere accomunato ad un altro politico, certamente di maggiore fama e risalto internazionali, l’ex presidente del consiglio e leader di Forza Italia Silvio Berlusconi. E’ infatti l’applicazione della stessa legge cosiddetta “legge Severino”, entrata in vigore a Gennaio del 2013, per la quale fu decretata l’estromissione dal Senato di Berlusconi, ad aver comportato la revoca dalla carica di Donato. Il fatto contestato al consigliere Pd risale al 1996 e consiste nell’applicazione della misura preventiva, da parte del Tribunale di Messina, della sorveglianza speciale per un anno in seguito ad un’inchiesta, quella di “Mare Nostrum”, nel cui relativo processo è stato indagato e quindi successivamente prosciolto dalle accuse a suo carico. L’applicazione di quella misura preventiva divenuta definitiva nel 1997, che seguì un precedente provvedimento cautelare, rappresenta quindi, alla luce del decreto legisltativo 235 del 31.12.2012, appunto la “Legge Severino”, una ragione ostativa alla candidatura per i consigli provinciali, comunali e circoscrizionali. Alle amministrative dello scorso Giugno, Donato aveva riportato 206 voti nella lista del Pd a sostegno del sindaco eletto Sottile.