Continua a far discutere la sospensione dei lavori di adeguamento delle sale operatorie dell’ospedale di Sant’Agata Militello, avviati lo scorso aprile, disposta alcuni giorni fa formalmente a causa di difficoltà di approvvigionamento di parte del materiale per i rivestimenti interni. Lo stop ha quindi determinato un prolungamento, di durata ancora indefinita, della chusura dell’attività chirurgica trasferita presso altre sedi salvo, come è noto, le urgenze indifferibili e non trasferibili.
Un allarme che nei giorni scorsi era stato laciato della deputata regionale di Forza Italia Bernardette Grasso (leggi qui) che richiamava l’Asp e la Regione al mantenimento degli impegni assunti, e su cui interviene adesso la Uil di Messina. “Siamo costretti a constatare che i lavori di manutenzione delle sale operatorie stanno subendo ingiustificabili ritardi a causa di problemi tecnici di approvvigionamento di materiale in polivinile”, scrive la Uil con una nota a firma del segretario provinciale Giuseppe Calapai, indirizzata al direttore dell’Asp. “Tale motivazione denota la superficialità con cui l’ASP di Messina affronta la funzionalità di importanti servizi sanitari con gravi penalizzazioni per gli operatori sanitari e per gli assistiti costretti a rivolgersi ad altri nosocomi con conseguenti notevoli disagi e rimanda sine die la ripresa dell’ordinaria attività del blocco operatorio. Riteniamo che prima di procedere all’inizio dei lavori – prosegue Calapai – l’Asp aveva l’obbligo di accertare il rispetto dei tempi contrattuali di ultimazione da parte della ditta esecutrice dei lavori, per cui invitiamo a verificare eventuali omissioni e responsabilità nello slittamento dei lavori ed attivare i conseguenti provvedimenti per assicurare in tempi brevi la ripresa e l’ultimazione dei lavori. È spiacevole constatare – conclude la Uil – che ancora una volta l’ospedale di Sant’Agata Militello debba scontare, come in passato per il punto nascita, l’inadeguatezza dell’Azienda nell’affrontare tempestivamente la funzionalità dei servizi sanitari con pesanti ripercussioni su un ampio bacino d’utenza”.