“L’Asp di Messina comunica che dopo la riunione di stamani in Prefettura e dopo un’altra telefonica con l’assessore Regionale alla Salute Ruggero Razza, si è preso atto dell’aumento vertiginoso dei contagi e si è deciso di chiedere di considerare Messina ed altri comuni della provincia territori ad alto rischio visto”.
E’ quanto si legge in una nota diffusa dall’ufficio stampa dell’azienda sanitaria provinciale nella quale si specifica, quindi, che “la Regione dovrà poi accogliere la richiesta dell’Asp. Se verrà accolta dalla Regione la richiesta – prosegue la nota – i sindaci dei territori interessati potranno in seguito decidere di chiudere le scuole e di prevedere la modalità Dad. Inoltre si è deciso di potenziare i posti letto negli ospedali di Messina e provincia fino a 100”.
Al momento per la zona dei Nebrodi rimangono in essere le ordinanze predisposte dai sindaci del distretto sanitario di Sant’Agata Militello che hanno adottato i provvedimenti di posticipo al 17 gennaio della ripresa dell’attività didattica in presenza per tutte le scuole di ogni ordine e grado e l’attivazione della Dad da parte degli istituti scolastici.
In serata anche il Presidente della Regione Nello Musumeci ha scritto al governo nazionale paventando un rischio caos.
«Quello che temevamo si sta puntualmente verificando. Ricevo da centinaia di sindaci e da moltissimi presidi sollecitazioni per rinviare la ripresa delle attività scolastiche prevista dal governo centrale per lunedì 10 gennaio – sottolinea Musumeci – Avevamo anticipato al ministro che con queste norme nazionali sulla riapertura delle scuole sarebbe stato il caos, va ricordato infatti che in zona gialla le Regioni non hanno autonomia nel determinare la sospensione delle attività scolastiche.
Ho appena scritto al presidente Draghi rappresentando la gravità della situazione delle ultime ore e ribadito le stesse perplessità da noi espresse nel confronto Stato-Regioni dei giorni scorsi. Valuteremo attentamente nelle prossime ore l’evolversi del contagio per valutare eventuali ulteriori provvedimenti».