Si attende l’esito del confronto previsto per oggi pomeriggio a Palermo tra l’assessore regionale alla salute Ruggero Razza ed una delegazione dei sindaci dei distretti 31 e 29 dei Nebrodi, composta da Bruno Mancuso, sindaco di Sant’Agata, Maurizio Zingales, sindaco di Mirto, Gaetano Nanì, sindaco di Naso, Salvatore Oriti, vice sindaco di Acquedolci e per il distretto 29 dal sindaco di Mistretta Sebastiano Senzarello e da quello di Motta d’Affermo Sebastiano Adamo.
Nel frattempo questa mattina in una nota, la deputata regionale Bernardette Grasso ha informato di aver scritto al Ministro della Salute Roberto Speranza per sollecitare il riconoscimento del reparto santagatese in “area disagiata”
“È giunto il tempo di uscire fuori dal vicolo cieco in cui è stato relegato il Punto nascita di Sant’Agata di Militello. Serve che da Roma, in accordo con la Regione siciliana, si dichiari immediatamente la struttura ospedaliera, o quantomeno il punto nascita come reparto di area disagiata. Non è un capriccio ma una necessità dettata dalla vasta area che fa riferimento a tale presidio”. Afferma la deputata regionale di Forza Italia, Bernardette Grasso.
“È vero che nel rispetto del DM 70/2015 la programmazione sanitaria spetta alla Regione – continua la Parlamentare -. Ma secondo i criteri previsti dalla norma, per realizzare ciò devono essere garantiti standard che attualmente non lo sono. Penso alla soglia minima dei parti richiesti e soprattutto ai tempi di percorrenza per raggiungere la struttura, che per le gestanti non devono superare i 60 minuti. Dall’Area interna dei Nebrodi, stante le difficoltà legate ai collegamenti viari, il nosocomio più vicino è a oltre 80 minuti, ovvero a Patti”.
“Ecco perché, in deroga alle norme nazionali, occorre una netta presa di posizione che garantisca al territorio nebroideo, con oltre 60 mila residenti, un servizio all’altezza, senza sottoporre donne e bambini a estenuanti viaggi per raggiungere l’ospedale più vicino. Lo ribadisco – conclude Grasso – serve un accordo tra Ministero e Regione che dichiari la struttura santagatese reparto di area disagiata, in modo che possa svolgere appieno la sua funzione di presidio per migliaia di donne dei Nebrodi”