Via al processo in Croazia per la tragedia del 13 agosto 2019 a bordo del caicco “Atlantia” su cui morì il 57enne manager santagatese Eugenio Vinci, a causa delle emissioni tossiche sprigionate da un generatore a benzina.
Il processo iniziato nei giorni scorsi al Tribunale di Spalato, come riferito stamani dal quotidiano Gazzetta Del Sud, vede alla sbarra due croati, il 26 enne Zoran Bauk ed il 30enne Jerko Marasovic, rispettivamente armatore e comandante dell’imbarcazione su cui viaggiava lo sfortunato manager insieme alla moglie, a due bambini, rimasti per diverso tempo in gravi condizioni per via dell’avvelenamento, ed altri quattro amici, tutti intossicati. Nel gruppo di vacanzieri anche il sindaco Bruno Mancuso e la moglie,
Gli imputati sono chiamati a rispondere di attentato alla vita ed alla salute dei passeggeri e per la morte di Vinci per aver installato il generatore a benzina all’interno della sala macchine, nonostante le precise e tassative prescrizioni di utilizzo solo all’aperto, proprio per via dei gas di scarico rivelatisi fatali, così come accertato dalle varie perizie.
Gli imputati, che all’epoca furono posti a fermo due giorni dopo i fatti, hanno tuttavia respinto gli addebiti contestati. Le parti offese sono rappresentate dagli avocati Salvatore Mancuso, Giuseppe Mancuso e Massimiliano Fabio. Il processo riprenderà il prossimo 19 gennaio.