Finisce tra la rabbia, per il quarto gol in netto fuorigioco degli ospiti, e la delusione, per una partita persa quando sembrava già vinta, l’ultima apparizione casalinga del campionato per il Città di Sant’Agata.
Il 3 a 4 in favore del Lamezia per i biancoazzurri significa quasi certamente abbandonare le speranze di terzo posto, all’ultima giornata con 3 squadre a 51 punti ed i calabresi avanti per gli scontri diretti servirebbero infatti una serie di incastri favorevoli, ed addirittura mette a rischio la stessa qualificazione ai playoff.
Eppure per più di un’ora i santagatesi avevano giocato un ottimo match contro una formazione sicuramente di grande spessore, passata in vantaggio al 13’ con Terranova che ha approfittato del primo errore di una giornata da incubo per Demoleon e la difesa locale.
A firmare il pareggio sul finire del primo tempo è stato invece Casella, con un perentorio stacco di testa sugli sviluppi di un corner. Sant’Agata decisamente in palla nella ripresa con grande ritmo ed intensità che hanno fruttato il 2 a 1 firmato da capitan Cicirello, bravo ad allungarsi ed arpionare il pallone sul secondo palo sugli sviluppi di un corner, e poi il terzo gol di Morleo, nato da una bella cavalcata di Vitale e suggerimento in mezzo di Bonfiglio.
Il Città di Sant’Agata si è però spento qui, con il Lamezia che ha invece trovato sempre più metri in mezzo al campo e risolto la partita in un quarto d’ora terribile per i santagatesi, con la tripletta di Addessi, in parte ancora con la complicità della difesa di casa, l’ultimo invece con la gravissima svista dell’assistente, in una giornata pessima per l’intera terna arbitrale, che non ha segnalato la posizione di fuorigioco di Addessi sulla conclusione di Terranova ribattuta da Curtosi.
Gara finita nel nervosismo generale e con la delusione per un Città di Sant’Agata che domenica ad Acireale è costretta a giocarsi in 90’ un traguardo che non era certo nei programmi ma che ha dimostrato di meritarsi con una stagione di straordinario livello, prima degli ultimi due mesi di scarsi risultati.