Il processo “Gamma Interferon”, che vedeva imputate 41 persone a seguito dell’inchiesta del 2016 condotta dalla Polizia di Sant’Agata Militello che ha coinvolto allevatori e veterinari dei Nebrodi su furti di bestiame, macellazioni clandestine, carni adulterate e truffe all’Agea, è finito al Tribunale di Patti con sette condanne e numerosi capi d’imputazioni prescritti.
Il collegio del Tribunale di Patti, presidente Scavuzzo, a latere Vona e Ceccon, ha pronunciato il dispositivo di condanna per Salvatore Biagio Borgia, alla pena di 4 anni e 3 mesi, Nicolino Gioitta a 4 anni e 6 mesi, Sebastiano Conti Mammamica a 3 anni e 3 mesi, Antonino Calcò detto Brik e Salvatore Musarra a 3 anni, Tindaro Agostino Ninone e Giovanni Girbino a 2 anni e 6 mesi. Tutti condannati al risarcimento dei danni alle parti civili. Asp Messina, Parco dei Nebrodi, Associazione Difesa Utenti Servizi Bancari e Finanziari, Codacons e Associazione Tribunale dei Consumatori.
Parecchie, come detto, le pronunce di non luogo a procedere per intervenuta prescrizione dei reati ipotizzati dall’accusa. Prescritta anche la stessa associazione a delinquere contestata a due distinti gruppi, ad eccezione che per Borgia e Gioitta Nicolino, ritenuti gli organizzatori.
Alcuni degli imputati hanno quindi ottenuto l’assoluzione per singoli capi d’imputazione. Assolto perché il fatto non sussiste dall’accusa di corruzione l’ex ispettori di Polizia Vincenzo Saporito, comandante del posto fisso di Tortorici. Per altri imputati è quindi intervenuta l’assoluzione per difetto di querela. L’accusa lo scorso marzo aveva chiesto la condanna per 30 degli imputati a pene per complessivi 91 anni.Il collegio ha indicato in 90 giorni il termine per il deposito delle motivazioni della sentenza pronunciata ieri.