Gioco di prestigio, colpo di spugna, mazzata… chiamatelo come volete la sostanza non cambia. Il governo regionale guidato dal presidentissimo Rosario Crocetta fa scomparire undici milioni di euro dalla dotazione di fondi europei destinati al Porto dei Nebrodi di Sant’Agata Militello. Per la serie le cattive notizie non vengono mai da sole, dopo le vicende delle ultime settimane che hanno rimesso pesantemente in discussione l’avvio del cantiere per il completamento dell’opera, con la contrapposizione aperta tra l’amministrazione comunale e l’impresa Cogip su presunte inadempienze e propositi di rescissione, l’ultima stangata è giunta con la diffusione del decreto firmato da Giovanni Arnone, dirigente del dipartimento infrastrutture dell’assessorato regionale, che già a Febbraio 2014 aveva notificato al Comune di Sant’Agata la revoca del finanziamento di 11 milioni (Leggi Decreto revoca porto). Insieme a Sant’Agata perdono i finanziamenti Ragusa (14,4 milioni) Trabia (1,8) e Salina (919 mila euro). Quei fondi erano quelli per le opere a supporto della parte turistica, avrebbero consentito la realizzazione dei servizi a a corredo per i diportisti, attracchi, pontili galleggianti e simili. Fondi che il Comune di Sant’Agata Militello era riuscito ad intercettare sull’asse 3.3.2 A del PO FESR 2007/2013 rispondendo al bando dell’allora assessorato regionale al turismo (2009). A fine 2011 l’assessorato alle infrastrutture pubblicò la graduatoria dei progetti ammessi, solo 4 sui 12 presentati in Sicilia. Al primo posto c’è Ragusa, poi Sant’Agata Militello, per un solo punto di stacco in graduatoria, quindi Trabia e Salina (Leggi Decreto graduatoria 2011). Otto progetti restarono invece fuori, tra cui Santo Stefano di Camastra. La svolta arriva con la deliberazione della Giunta Regionale n° 259 del Luglio 2013.
Il presidente Crocetta, si proprio colui che era sul palco in piazza Crispi prima e dopo il 10 Giugno 2013, e la sua Giunta “cassano” i fondi comunitari per la portualità siciliana ripartendo diversamente le risorse del P.O. Fers Sicilia 2007/2013. Il governo mette 30 milioni per la costituzione dei fondi “Jessica”, 20 milioni per la riqualificazione urbana (III finestra asse 6), poi concede 6 milioni alla Cala di Palermo e 546 mila euro alla vecchia dogana di Catania. Il risultato della distribuzione di “pani e pesci” in salsa Crocetta è dunque la scopertura del capitolo destinato alla portualità che determina la revoca del finanziamento per Sant’Agata Militello e gli altri tre comuni. Il decreto di revoca viene firmato da Arnone a Dicembre 2013 mentre il 12 Febbraio 2014 il sito della Regione siciliana ne da’ ufficialmente notizia che evidentemente sarà giunta anche al Comune di Sant’Agata Militello. Mal comune mezzo gaudio, penserà qualcuno, “non sapevamo nulla”, dichiareranno altri, “siamo in contatto, ci hanno garantito di stare tranquilli” detteranno altri ancora. Intanto non ci resta che prendere atto di un’altra, l’ennesima, picconata sferrata nei confronti dall’opera principale per lo sviluppo di Sant’Agata Militello, per l’appunto il Porto dei Nebrodi. La diffusione della notizia ha già prodotto le prime reazioni politiche con il consigliere di opposizione Domenico Barbuzza che ha preannunciato la presentazione di una mozione urgente al Consiglio Comunale per affrontare la questione e verificare con l’amministrazione se esistono le possibilità di salvare l’importante finanziamento.
Il presidente del consiglio Antonio Scurria invece dichiara: “La prossima volta che Crocetta verrà a Sant’Agata, ospite del sindaco Sottile, penso che i cittadini dovranno dirgli due parole, quanto meno per rappresentargli tutta la soddisfazione dei santagatesi e ringraziarlo, al contempo, per l’impegno profuso nell’affossamento della nostra città”.