Si è svolta ieri al “Palauxilium” di Sant’Agata Militello, location preferita rispetto alla tradizionale sede del piazzale del Museo dei Nebrodi per le condizioni meteo, la solenne Veglia di Pentecoste, presieduta dal Vescovo di Patti, Monsignor Guglielmo Giombanco.
Una partecipatissima funzione che, come sottolineato dal Vescovo nella sua lettera di invito ai Presbiteri, alle Consacrate, alle Associazioni, Gruppi e Movimenti Ecclesiali, Confraternite e a tutti i fedeli delle Comunità Parrocchiali, rappresenta “un forte momento di comunione ecclesiale ed esprime visibilmente l’unità orante della Chiesa locale, che attende i doni dello Spirito”.
Nel corso della solenne celebrazione, cinque laici della Diocesi sono stati ammessi tra i candidati al diaconato permanente. Si tratta di Salvatore Maniaci di Sant’Agata Militello, Antonio Calabria di Gioiosa Marea, Emanuele Castorina e Marco Faillaci di Mistretta e Nicola Arrigo di Patti.
Il diaconato permanente, non finalizzato al sacerdozio, è un ministero «della soglia» in quanto chi lo svolge è chiamato a stare fra il mondo e il sacro. Il compito principale è quello di proclamare il Vangelo durante la Messa. Poi c’è il compito di “santificare”: il diacono amministra il Battesimo, distribuisce la Comunione, benedice il Matrimonio, preside le esequie. Si tratta di un servizio di prossimità. Inoltre il diacono è un «dispensatore della carità», come lo definiscono i vescovi italiani.
FOTO: DIOCESI DI PATTI