L’emergenza igienico sanitaria è alle porte, la situazione comincia davvero a preoccupare. Serpeggia malumore tra cittadini e soprattutto operatori commerciali e turistici per lo stato in cui versano diverse aree di Sant’Agata Militello nelle quali, da giorni, hanno iniziato a fare capolino cumuli di rifiuti. L’aggravarsi di questa situazione, l’esplosione di un vero e proprio caos rifiuti proprio nei giorni d’Agosto in cui le attività legate al settore turistico sperano di incentivare i proprio incassi, potrebbe infatti essere una mazzata irrecuperabile. Nei giorni scorsi vi abbiamo mostrato la situazione che riguarda il porto ed una parte del lungomare, oggi pubblichiamo altre foto giunte alla nostra redazione che testimoniano le condizioni in altre zone del paese. Non solo il centro o il lungomare, ma anche le contrade, Calarco, Cuccubello, San Leo la cui piazzetta del Belvedere, nelle vicinanze di due strutture B&B ed altre attività commerciali, è letteralmente invasa di immondizia. A quanto sembra l’impresa che gestisce la raccolta rifiuti per conto dell’Ato Messina 1 ha iniziato a ridurre il servizio e l’impiego di automezzi, vista la mancanza di fondi dovuta alla grossa situazione debitoria che la stessa Ato ha maturato nei confronti dell’azienda, la quale, nelle scorse settimane, ha prospettato il licenziamento dei 200 operatori, vertenza non certo risolta ma congelata fino al prossimo incontro, ai primi di Agosto, all’ufficio provinciale del lavoro. Con un servizio al minimo proprio nei giorni in cui la produzione di rifiuti cresce a dismisura, visto l’arrivo dei vacanzieri, le strade di Sant’Agata hanno iniziato a mostrare i primi segnali dell’emergenza. La vicenda Ato, lo sanno tutti, con tutte le sue problematiche e le sue contraddizioni, è ormai stravecchia, la gestione del servizio rifiuti non è certo un problema di oggi né è semplice trovare soluzioni. In un tale caos, però, sarebbe importante forse anche confortevole per i cittadini, sapere quale via intende perseguire l’amministrazione a riguardo. Per quel poco che è dato sapere da un palazzo piuttosto “ermetico”, l’amministrazione pare abbia avanzato un’anticipazione di cassa per ulteriori 75 mila euro, per provare a “mettere una pezza” di fronte alle richieste di quei sindacati che hanno indicato nei comuni e nel loro mettere “mani al portafogli” la via d’uscita per la crisi dell’Ato e per saldare le spettanze sacrosante e dovute ai lavoratori. In che modo, però, si intende intervenire, nell’immediato, per scongiurare che l’emergenza degeneri proprio nel clou dell’estate? Quali soluzioni a brevissimo periodo, in proprio o concertate con l’Ato ed il gestore, si intendono praticare ? Come pensa il Comune di affrontare la scadenza per la riscossione della Tares? Ed ancora, più in generale, quale linea guida ha in mente la giunta, da perseguire al tavolo delle trattative in un momento storico cruciale, con la costituzione delle Srr in vista ed a quanto pare inderogabile prima di pensare ad un Aro con i comuni limitrofi ? Che approccio politico vuol mantenere l’amministrazione in merito alla necessità di rientrare dai debiti contratti con l’Ato? Ci sarà o meno, ed in che termini, una strategia volta al mantenimento della centralità territoriale che Sant’Agata ha comunque avuto negli ultimi due lustri quale centro capofila dell’Ato e di tutte le esperienze politiche sovra comunali ? In attesa di chiarezza sul futuro, l’immediata richiesta dei cittadini è comunque quella di evitare di trascorrere un’estate sullo sfondo dei rifiuti.