Fare cassa in qualunque modo possibile. E’ questo ormai l’indirizzo dell’amministrazione di Sant’Agata Militello che cerca di applicare ovunque possibile dazi e balzelli a carico degli utenti. L’ultimo caso in ordine di tempo riguarda l’applicazione, da diversi mesi, sui verbali di contestazione elevati dalla polizia municipale, di una quota per spese postali ed amministrative che ammonta a € 18,83. Una percentuale raddoppiata rispetto al 2013 quando veniva applicata la quota per spese postali nei verbali di contestazione di 9,50 euro. L’applicazione di tale sovrattassa non è passata inosservata ai consiglieri di maggioranza Barone, Barbuzza, Gumina, Indriolo e Sanna che hanno proposto un’interrogazione al sindaco per sapere con quale atto amministrativo si è stabilito di introdurre le “spese postali e amministrative” ai verbali di contestazione della Polizia municipale e se, a tal fine, è stato stipulato eventuale accordo in convenzione con le Poste Italiane o con altro operatore autorizzato. “Appare paradossale – scrivono i consiglieri – che per una multa di divieto di sosta, sanzionata con € 28,70 (sanzione ridotta) si debbano aggiungere le esose spese di notifica come sopra indicate che fanno ingiustamente lievitare il costo della contravvenzione ad oltre 47 euro”.
I rappresentanti dell’opposizione chiedono inoltre al sindaco di conoscere se esistono convenzioni attive del Comune di Sant’Agata Militello con le Poste Italiane a costi più contenuti per la notifica degli atti e se non si ritiene che i suddetti costi siano eccessivamente onerosi e, pertanto, suscettibili di immediata riduzione.