Al momento è solo un interrogativo, e tale rimarrà almeno fino a quando non giunga qualche notizia più certa, ma è un interrogativo che certamente getta parecchie ombre e preoccupazioni sul mantenimento per Sant’Agata Militello dell’ultimo presidio giudiziario rimasto dopo la chiusura della sede distaccata del Tribunale. In forte rischio è infatti la permanenza dell’Ufficio del Giudice di Pace, o per lo meno, così pare dopo la notifica di una circolare, inviata dal capo dipartimento dell’organizzazione giudiziaria, Mario Barbuto, alla Corte d’Appello di Messina. Nella circolare viene proposto un nuovo elenco di sedi del giudice di pace, per il distretto di Messina quelle di Naso, Sant’Angelo di Brolo, Tortorici, Francavilla e Novara di Sicilia.
Per tali sedi, si legge nella nota, “dovrà essere assicurata, in affiancamento al personale dell’amministrazione (giudiziaria), la permanenza del personale dei ruoli degli Enti locali che hanno ottemperato agli adempimenti previsti dall’articolo 6 del decreto ministeriale del 7 Marzo 2014 (…) il personale messo a disposizione dagli Enti locali per il mantenimento degli uffici che, pur compresi nell’allegato 1 al citato D.M. del 7 Marzo (quello che garantiva la permanenza di alcune sedi di giudice di pace), non sono inclusi nella tabella allegata, dovrà invece rientrare all’Ente di appartenenza”.
Tradotto in soldoni, la nota prescrive il ritorno al Comune di appartenenza di quel personale che era stato destinato a coprire le mansioni presso l’ufficio del giudice di pace e ciò, stando alla tabella allegata, non avverrà per quelle sedi citate bensì in tutte le altre seppur già comprese nell’elenco allegato al decreto di Marzo che ne garantiva il mantenimento.
Di queste una è appunto Sant’Agata Militello le altre, nel distretto messinese, sono Milazzo, Rometta e Santa Teresa Riva. L’interrogativo dunque se sia o meno in pericolo la sussistenza dell’ufficio del giudice di pace a Sant’Agata sorge spontaneo, per quanto risulta ancora poco chiara l’interpretazione della circolare tanto che la stessa Corte d’Appello di Messina sembra si sia rivolta per un supplemento al Ministero. C’è poi un altro passaggio della circolare che desta curiosità, quello in cui si fa riferimento ai Comuni (i cinque riportati nella nuova tabella Naso,Tortorici, Sant’Angelo, Francavilla e Novara) “che hanno ottemperato agli adempimenti previsti dall’articolo 6 del decreto ministeriale del 7 Marzo 2014″. Significa dunque che gli altri non hanno ottemperato ? Ha o meno questi una relazione con le disposizioni di cui alla circolare del 3 Novembre 2014, ed eventualmente ciò comporterà effettivamente la sparizione della sede del Giudice di Pace ?
Va da se che, nel primo caso, bisognerebbe poi capire perché e per quali responsabilità non si sia ottemperato a quegli adempimenti richiesti dal decreto del 7 Marzo 2014 che prevedono, per il mantenimento della sede del giudice di pace, che siano i Comuni a farsi carico delle spese e dei locali per il funzionamento dell’ufficio oltreché di reperire il personale, dei propri ruoli, destinato a svolgere mansioni di supporto all’attività giurisdizionale da avviare alla fase formativa. Un personale che, nelle previsioni, consisteva in un funzionario di “D”, 2 di categoria “B”, uno di “C” ed uno di “A”. La vicenda, come detto, al momento è in puro stato dubitativo e in attesa che i punti interrogativi lascino il posto a dati certi, non resta che sperare che Sant’Agata Militello non sia oggetto di un ennesimo smacco che mortificherebbe ulteriormente la sua centralità territoriale ormai scemata quasi del tutto.
Gli interrogativi sulla vicenda hanno già alimentato il dibattito politico santagatese. A tal proposito il consigliere di maggioranza Achille Befumo ha dichiarato: “Sono fortemente preoccupato per la possibile e papabile perdita anche di tale presidio di legalità e chiedo all’amministrazione comunale preventivamente di dare spiegazioni e contezza delle procedure seguite per il mantenimento di tale struttura nonché di porre in essere tutte le azioni volte a garantire la continuità del servizio del giudice di pace. Non posso non rilevare – prosegue Befumo – come anche tale fatto dimostra la totale mancanza di risposte da parte dell’amministrazione sui veri problemi della nostra cittadina (come rifiuti, pulizia ed ordinaria manutenzione, opere pubbliche, ecc…). È necessario che l’amministrazione faccia una seria riflessione, nell’interesse preminente di s.agata, e prenda tutte le decisioni del caso al fine di porre fine a questa continua deriva”.