Il Giudice dell’udienza preliminare. Dr.ssa Pina Scolaro, ha prosciolto con la formula “perchè il fatto nin sussiste” l’ing. Giovanni Amantea, Dirigente dell’Ufficio Tecnico del Comune di Sant’Agata Militello e Giovanni Calabrò, dipendente del Comune ed in forza allo stesso ufficio. La Procura della Repubblica di Patti, in seguito ad una denuncia della Guardia di Finanza, aveva formulato nei confronti dei due dipendenti comunali l’accusa di turbativa d’asta aggravata in relazione ad un bando di gara per la riparazione e manutenzione degli automezzi comunali per un importo di oltre 50.000 euro. Il fatto risale al novembre 2009, quando un meccanico del luogo, tale Ricco Rosario Tindaro, chiese per iscritto al Sindaco di Sant’Agata Militello la sospensione della gara e la nuova formulazione del bando posto che, a suo dire, il bando di gara, così come concepito, risultava oltremodo penalizzante per tutti i titolari di officine meccaniche che non avessero sede legale “nell’ambito del centro abitato e comunque a distanza non superiore ad un chilometro da esso”. La redazione del bando di gara nei suddetti termini costituita, ad avviso degli inquirenti, una evidente turbativa della gara finalizzata ad escludere coloro che non fossero in possesso di quel requisito. La difesa dei due funzionari, rappresentata dagli avv.ti Giuseppe Mancuso ed Alessandro Nespola, ha chiarito la perfetta buona fede dei due funzionari ed ha dimostrato che l’ing. Amantea, venuto a conoscenza della doglianza del Ricco, ha immediatamente riaperto i termini per la partecipazione alla gara ed ha invitato il Ricco a partecipare, chiarendogli che per centro abitato andava considerato l’intero territorio comunale e che quella infelice dizione relativa alla distanza dal centro abitato doveva considerarsi solo come un mero lapsus calami che peraltro non risultava riportato in nessun altro atto di gara.