Il Senatore del Ncd, Gruppo Area Popolare, Bruno Mancuso, sollecita il Governo a risolvere la questione relativa al pagamento dell’aliquota Imu per i terreni agricoli. “Da tempo sollecitiamo il Governo a risolvere, una volta per tutte, il pasticcio dell’Imu agricola – afferma Mancuso – . Se a tempo debito il Governo non fosse stato così cieco e sordo alle proposte avanzate da Ncd tutto questo non sarebbe accaduto”.
Il riferimento è alla pronuncia del Tar del Lazio che ha accolto il ricorso presentato dalle Anci locali sulla nuova classificazione Istat dei comuni, che considera di montagna quei paesi il cui municipio si trovi sopra i 600 metri d’altitudine. Nel provvedimento che attua la riforma si prevedono per i terreni tre trattamenti diversi, distinti sulla base dell’altitudine al centro del comune in cui sono collocati e l’esenzione totale rimarrebbe solo in 1.498 comuni, contro i 3.409 attuali, con altitudine al centro superiore a 600 metri.
“La recente sentenza del Tar e l’approssimarsi della scadenza del 26 gennaio per il pagamento dell’Imu agricola, inducano il Governo a porre in fretta un rimedio a questo assurdo ed iniquo balzello – prosegue Mancuso – . Apprezziamo lo sforzo del Governo che sta lavorando per la revisione dei criteri fino alla sacrosanta esenzione totale per i comuni montani, tuttavia regna la confusione per i criteri da adottare per i comuni non montani. Le nostre proposte mirano all’esenzione totale dell’Imu per i comuni montani e all’incentivazione dell’uso virtuoso dei suoli. La fiscalità sulle aree agricole coltivate – conclude Mancuso – deve rispondere a criteri di premialità, favorendo chi coltiva a discapito di chi lascia i terreni incolti. Non possiamo pensare che il governo, anziché, investire in un settore trainante come quello dell’agricoltura, studi misure per penalizzarlo”.