E’ un destino poco tranquillo quello che accompagna il consiglio comunale di Sant’Agata Militello ed in particolare quella poltrona così contesa e così ambita nella coalizione di minoranza, a sostegno dell’amministrazione. Una poltrona troppo stretta per contenere le aspirazioni dei tre contendenti. Marco Donato, primo dei non eletti con 206 voti nella lista Pd, entrato per surroga all’eletto Puleo, designato assessore, quindi messo alla porta da un provvedimento prefettizio, a Marzo 2014, che faceva rilevare l’incandidabilità per una vecchia misura cautelare a suo carico. Rita Fachile, aspirante consigliere per un anno, seconda dei non eletti nel Pd, firmataria di un ricorso contro l’attribuzione della maggioranza al gruppo di opposizione respinto dal Tar, riproposto al Cga ma poi ritirato in seguito alla “chiamata” per sostituire Donato ed oggi, un anno dopo, di nuovo fuori dal consiglio.
E infine il terzo pretendente, quello che ha avuto la meglio. Enrico Natale. L’ex assessore (seconda giunta Mancuso) primo dei non eletti nella lista coordinata dall’attuale vice sindaco Testa, ha reclamato, a ragione secondo il Tar, l’attribuzione del secondo seggio alla sua lista a scapito del quarto scranno del Pd, visto che i voti di Donato dovevano essere cancellati. Oggi dunque Natale si prepara ad entrare in consiglio comunale, dichiarandosi però subito indipendente. Una nuova surroga che, al di là del fatto giuridico amministrativo, con il ricorso al Cga già preannunciato dalla Fachile, è destinata a modificare non solo la geografia del civico consesso ma anche probabilmente gli equilibri politici. Non è mistero che i rapporti tra Natale e gli esponenti di “S.Agata Domani”, sin dall’indomani dell’elezione, si siano raffreddati. A quanto risulta, però, nonostante tentativi frettolosi di abbordaggio dell’ultima ora, anche con la restante parte della coalizione amministrativa i rapporti sarebbero se non freddi quantomeno incolori, riprova ne sia la dichiarazione di indipendenza dello stesso Natale.
Sulla carta dunque, almeno numericamente parlando, l’amministrazione comunale, ed in particolare il Pd , perdono un consigliere “schierato” Donato prima, poi Fachile, senza però acquisirne il sostituto. Per scoprire dunque se effettivamente l’ingresso di Natale avrà un risvolto politico, si dovrà aspettare l’esito delle votazioni, cartina al tornasole della reale collocazione del nuovo consigliere, che intanto non ha mancato di far riferimento, nelle sue prime dichiarazioni alla stampa, a “vicende politiche recenti” che lo inducono a scegliere proprio la collocazione indipendente. Alcune certezza invece sembrano potersi affermare. La sentenza del Tar, per quanto appellabile, ha intanto sconfessato ancora una volta le interpretazioni di una parte della cordata amministrativa, il Pd. Come era stato già nel ricorso per l’attribuzione della maggioranza, anche stavolta i giudici amministrativi hanno smontato le eccezioni sulla corretta applicazione della normativa. . L’esito del Tar sembra però portare qualche grana politica allo stesso Pd. Rita Fachile pare, infatti, non aver gradito la gestione politica della vicenda, lanciando accuse alla sua coalizione per averla “lasciata da sola” nella bagarre giudiziaria. A ciò, per il maggiore gruppo all’interno della coalizione, si aggiunge inevitabilmente la pressione per aver di fatto perso un seggio in aula. Silenzio sulla sentenza del Tar da parte della maggioranza – opposizione. Un dato politico anche qui non può non essere rilevato. In effetti proprio la maggioranza, nella seduta del 25 Marzo, aveva sollevato dei dubbi sulla correttezza delle procedure di surroga tra Donato e Fachile, chiedendo ed ottenendo lo scivolamento dell’insediamento del nuovo consigliere. Un rinvio poco gradito proprio ai consiglieri del Pd, come si evince dal verbale di quella seduta (leggi verbale seduta 25-3-14)ma determinato da perplessità che oggi, a distanza di un anno, stando almeno alla pronuncia del Tar, erano fondate. A sbloccare l’empasse fu quindi il parere del vice segretario Bertolino (leggi parere), che affermò con certezza l’applicazione della normativa ed il via libera per la surroga di Fachile. Va anche detto, per onor di cronaca, che sulla vicenda della candidabilità o meno dell’ex consigliere Donato, già ai tempi della presentazione delle liste, 16 maggio 2013, i rappresentanti delle liste della coalizione del candidato Benedetto Caiola, avevano sollevato per iscritto perplessità alla sotto commissione elettorale (leggi nota rappresentanti lista).
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