Proprio mentre impazza la “questione estiva”, alimentata dall’impietoso confronto tra ciò che quasi tutti i Comuni riescono ad organizzare, in termini di iniziative d’attrattiva turistica, centri che non navigano certo nell’oro, e quello che invece Sant’Agata amaramente non riesce a proporre, ecco spuntare fuori quello che potrebbe essere un clamoroso “CASO CANTAGIRO”.
Con gli amministratori santagatesi tutti impegnati tra video montaggi spot e foto sui social, timidi tentativi di auto promozione smentiti dalla realtà, viene fuori un grottesco episodio legato proprio alle manifestazioni estive.
Il Comune di Sant’Agata Militello ha infatti pagato l’acquisto di uno spettacolo nell’estate 2014 addirittura quasi il doppio di quanto, quell’identico spettacolo a distanza di appena pochi giorni, l’ha pagato un altro comune del messinese. Tutto vero, o almeno sembra emergere dalle carte. Ed a questo punto è naturale chiedersi perché. Al centro del “CASO”, il “Cantagiro 2014”, la cui tappa fu ospitata sul lungomare santagatese il 10 Agosto 2014. Lo spettacolo con ospiti il cantante Gino Accardo ed il cabarettista Rocco Barbaro. Il prezzo di quella tappa del tour di Cantagiro, “evento clou” (sic!) di quel cartellone estivo santagatese, fu per il comune di ben 5 mila euro, oltre Iva al 10% (totale circa 5500 euro) come da determina firmata dalla dirigente del settore attività culturali architetto Zingales Botta.
Fin qui nulla di particolarmente strano, si dirà, al di là di ogni singola ma soggettiva valutazione critica sulla caratura artistica dell’evento. Ciò che invece è davvero strano è che quello stesso spettacolo “Cantagiro 2014” con selezioni musicali ed ospiti, al comune di Alì, pochi chilometri da Messina e pochi giorni dopo, il 17 Agosto, sia costato appena 2.900 euro (Iva compresa). Quasi la metà della cifra sborsata da Sant’Agata!
Sulle reali ragioni di una così grande differenza di costo ci sarebbe davvero da indagare. A ben vedere dagli atti relativi di ciascun comune (tutti documenti pubblicati e verificabili sui siti internet istituzionali) la cosa che più appare evidente, oltre alla sostanziale differenza di costi, è il diverso fornitore dello spettacolo. Al comune di Sant’Agata, infatti, quell’evento risulta essere stato proposto e venduto da un’associazione messinese, con sede in Bordonaro, che però non figura come partner ufficiale, per questa zona, della società che organizza lo spettacolo “Cantagiro”.
Nel sito internet ufficiale del “Cantagiro”, infatti, per Messina e provincia si fa riferimento alla ditta “Il Mezzo Network” che in effetti figura come affidataria della determina predisposta dal Comune di Alì.
In cosa consiste dunque l’esosa differenza di costo per Sant’Agata Militello ? Per avere cosa Sant’Agata ha sborsato circa 2.500 euro in più a fronte di uno spettacolo pressoché identico e comunque appartenente alla stessa rassegna nazionale? Perché il comune non si è affidato al fornitore ufficiale dell’evento per Messina e provincia?
I dubbi sul “CASO CANTAGIRO” sono davvero tanti. In attesa di chiarimenti sul tema, la vicenda è approdata alla Procura della Repubblica ed a quella della Corte dei Conti cui l’ufficio di presidenza del consiglio comunale si è rivolto per verificare come siano andate le cose ed eventualmente, in assenza di altre valide motivazioni, accertare la sussistenza di profili di irregolarità e danno erariale.