Alla fine della giostra per l’intervento sul lungomare di Sant’Agata Militello, crollato ad Ottobre 2014 ed aggravatosi qualche giorno fa, servono 1 milione 600 mila euro. Per la Protezione civile regionale la competenza non è la loro, o meglio, il problema non può rientrare nelle loro urgenze visto che in Sicilia, ed è incontestabile, ce ne sono di più impellenti, situazioni di alta gravità , mentre a Sant’Agata non ci sono in pericolo case, scuole o altro. Di conseguenza, per la Regione il progetto non rientra nelle criticità più urgenti e, tutt’al più, potrà essere inserito nel Po Fesr 2014-2020 e sperare che venga finanziato. Alla Provincia, dice l’ingegnere Celi, capo dell’ufficio tecnico, le casse sono vuote ed in più, si scopre dalle dichiarazioni dello stesso funzionario, non c’è neanche un progetto cantierabile. Il Comune, dulcis in fundo, non ha idea di quello che deve o può fare, non sa a chi chiedere il finanziamento, non vuole intraprendere procedimenti in danno degli enti competenti, “troppo rischioso” è stato sentito dire al sindaco in un’intervista televisiva, né, afferma sempre Sottile, si possono accendere mutui. L’amministrazione comunale, dunque, quella che più di tutti dovrebbe essere interessata alla cosa, quella che dovrebbe spingere, battere i pugni se necessario per ottenere la messa in sicurezza del proprio lungomare, brancola nel buio. Ciò che resta dunque delle “conferenze dei servizi” e dello “strenuo” prodigarsi dei governanti santagatesi è solo la sensazione di un lungomare rimasto orfano, in balia del tempo e delle intemperie. E così non resta che augurarsi che il meteo sia clemente, che non perseveri nella sua forza distruttrice su quel lungomare santagatese abbandonato e figlio di nessuno.