La notizia è stata rivelata stamani dal quotidiano regionale “Gazzetta del Sud”, con un articolo a firma del vicecapo servizio cronaca di Messina Nuccio Anselmo. La prefettura di Messina ha disposto la rimozione dalla carica del consigliere comunale di minoranza, e vice capogruppo del Pd, Marco Donato Lemma. Il consigliere, subentrato al civico consesso come primo dei non eletti per surroga al posto di Puleo, che ha optato per la carica di assessore, si troverebbe in condizioni di incandidabilità vista l’applicazione a suo carico di una misura preventiva nel 1995 nel’ambito del’inchiesta “Mare Nostrum”, processo nel quale Donato fu poi prosciolto.
Tra i capi d’imputazione di quell’inchiesta che portarono all’applicazione della misura preventiva, c’era infatti anche quella riferita al 416 bis (associazione mafiosa), contemplata nelle cause di incandidabiltà secondo il dispositivo del decreto legislativo 235 del 31.12.2012. Secondo quanto disposto dal prefetto di Messina Stefano Trotta, l’ufficio di presidenza del consiglio dovrebbe predisporre gli atti per la revoca della delibera di surroga che ha portato all’insediamento di Donato e la sua sostituzione con la seconda dei non eletti nella lista del Pd, Rita Fachile. La stessa Fachile, lo ricordiamo, ha presentato due ricorsi, il primo rigettato dal Tar di Catania il secondo in sede di discussione al Cga di Palermo, avverso l’attribuzione dei seggi alle ultime amministrative e l’assegnazione del premio di maggioranza al gruppo di opposizione.